di Gianluca Virgilio
Questa volta la mia non sarà una segnalazione bibliografica in senso proprio, ma una segnalazione massmediatica. Non di soli libri si vive, anzi, se è vero che non in ogni casa c’è il libro, quasi in tutte c’è un televisore; e poi c’è lo smartphone, che oggi è un importante veicolo di informazione e di formazione del pensiero. Attraverso la TV passa l’informazione della maggior parte delle persone, raggiunta in diverse ore del giorno e della notte dai telegiornali e dai talk show; i primi, non si capisce perché si chiamino in maniera distinta TG1 TG2 TG3, TG4, TG5, TGLA7, e poi Rai News 24 e Sky TG24, dal momento che, con pochissime varianti, dicono tutti le stesse cose e a volte sembra addirittura che parlino a reti unificate; i secondi, i cosiddetti talk show, esibiscono commentatori che provengono perlopiù dal mondo accademico e della carta stampata. Tra televisione e carta stampata c’è condivisione, scambio e perfetto allineamento sulle posizioni da tenere. Talvolta il conduttore invita qualcuno che dissente dalla communis opinio e che dunque viene accerchiato (uno contro cinque) e trattato da bastian contrario. Il mainstream offre di sé, allora, uno spettacolo deprimente, la scena dei lupi che accerchiano la preda, il che induce lo spettatore giudizioso a guardare altrove per avere dei riscontri e per sentire un’altra campana, diversa dalla solita.