“Credo anche si dovrebbe precisare come il “laicismo”, corrispondente all’impegno per la secolarizzazione, cioè per il riconoscimento dell’autonomia delle realtà terrene, se può apparire come una critica o una contestazione delle autorità religiose, in realtà tende a liberare la religione dall’equivoco dei poteri terreni. Il corpo di persone religiose dev’essere riconosciuto e tutelato come tale, in forza del principio di libertà; ma proprio per una retta applicazione di questo principio di libertà, esso di per sé contrasta con una legislazione che privilegi chi è membro di una Chiesa o di un corpo religioso nei confronti di chi non ne faccia parte, o chi partecipi ad una religione particolare nei confronti di membri di altre religioni”.
La libertà della Chiesa, quella che spetta allo Stato di tutelare, consiste nell’affermarsi non come potere, che presidia i gangli sociali in nome dei principi, ma come parola, che si fa lievito di coscienza individuale nell’orizzonte di quei principi. Su questo terreno libertà religiosa e democrazia si integrano pienamente: una “grande intuizione”, che apre “a grandi visuali”.
La terza riflessione mira infatti proprio a mettere in evidenza il “senso” dei principi e in particolare quello della nonviolenza intesa non come arrendevolezza o tolleranza ma, secondo la felice definizione di don Tonino Bello, come “convivialità delle differenze”. Un principio che deve poter valere in ogni campo e mette alla prova la quotidiana testimonianza della Chiesa, perché la mette di fronte al senso del suo impegno: “ Quante guerre…abbiamo fatto per difendere i diritti di Dio…mentre da difendere è l’uomo, sono i diritti di ogni persona umana…”
E su questa strada certamente mons. Bettazzi si troverà accanto anche quei laici che credono nella piena affermazione della libertà e soggettività dell’uomo, pur non sentendosi parte di un disegno provvidenziale e non condividendo un medesimo orizzonte di fede.
[Recensione a Luigi Bettazzi, Anticlericali e clericali. Dal Risorgimento italiano alla nonviolenza, Bologna, Edizioni Dehoniane, 2006, pp.55.]