Semine. Laboratorio di scrittura, a cura di Simone Giorgino 6. Paolo Macry, Storie di Fuoco. Patrioti, militari e terroristi

            L’opera raccoglie le storie di giovani militanti che abbandonano i loro affetti e la loro vita familiare e con una certa incoscienza giovanile seguono senza remore ideali e passioni, mettendo il loro corpo al servizio dell’azione politica. La sua è una scrittura fluida, che riesce a coinvolgere il lettore attraverso emozionanti storie, come quelle dedicate ai martiri di Belfiore, i cospiratori che sognano una patria ancora solo vagheggiata. I militanti di Macry hanno tutti lo stesso contesto identitario: sono giovani. È giovane infatti Santorre di Santarosa, il nobile  piemontese che dopo il fallimento dei moti del ’21, esule, sceglie di combattere per la causa greca; è giovane il filosofo Ludwig Wittgenstein che, anche se esonerato, si arruola nell’esercito austriaco come volontario della Grande Guerra; lo è anche Carlo Emilio Gadda, acceso interventista, nel cui diario di guerra ritroviamo forti critiche verso i politici del tempo; giovanissima anche la  figura di  Sophie Scholl che appartiene al gruppo anti-nazista tedesco della Rosa Bianca e che, scoperta, è arrestata e condannata a morte a soli ventuno anni.

            Macry riesce a dare voce ai suoi personaggi, li rende partecipi della sua opera riportando lettere, diari e memorie dei protagonisti. È questo che accomuna i militanti di Macry, i quali perdono il loro carattere semplicemente storico e conquistano quello di essere umano con i propri sogni, speranze, dubbi e paure. Il lettore viene coinvolto nella narrazione e diventa egli stesso protagonista, comprende il perché delle scelte di quei giovani, senza giudicarli. È il caso di Roberto Vivarelli, cresciuto in un contesto famigliare di «buoni cattolici e buoni fascisti». Un messaggio che non aveva bisogno di spiegazioni. «Il fascismo», ricorderà in seguito Roberto, «era un mito, che aveva riempito la nostra vita e al quale avevamo dato la nostra fervida adesione, con un rigore ed una coerenza quale può avere solo l’entusiasmo degli adolescenti» (p. 175). Dopo l’armistizio dell’8 settembre, comprende con profondo dolore che i volontari fascisti come lui non avevano riconoscimenti da mietere ma «dovevano nascondere la loro identità, negare una parte importante  della nostra storia e della nostra vita » (p. 177).

            Nel capitolo finale è evidente una motivazione generazionale che muove tutta l’opera. Macry appartiene alla generazione della pace, mentre si porta alle spalle quella del ferro e del sangue, quella che aveva stravolto la vita dei suoi genitori. Si avverte la tristezza dell’autore per non aver vissuto quegli anni così da poter alleviare il dolore ai genitori. Essi, come tanti, avevano «cercato di tenersi fuori dall’incendio, ma l’incendio alla fine aveva avvolto anche loro (p. 231)». Non era bastato rinunciare alle passioni pubbliche per salvare il proprio mondo, amore coniugale, figli, amici, la provincia armoniosa. Forse quella rinuncia li aveva consegnati ancora più indifesi alla voracità dei tempi» (p. 231). La sua autobiografia si innesta dunque all’interno della narrazione storica arricchendo l’opera di significati e facendo comprendere che la guerra da qualunque parte venga combattuta è sempre distruzione e morte.

            È presente tra le storie narrate un comune filo rosso, è il sentimento vivo della passione politica, forte e determinata, che accomuna tutte le esperienze vissute seppur in contesti storici differenti, a partire dagli eroi filo-ellenici, ai volontari del 1914, ai terroristi di Weimar, ai partigiani anti-nazisti, ai repubblicani di Salò e infine ai clandestini delle Brigate Rosse. È quel fuoco dentro che spinge i protagonisti a mettere il proprio corpo a disposizione dell’ideale di una nazione o di un partito. Lo sguardo di Macry è privo di giudizio nei loro confronti: è quello di uno storico che subisce e si lascia travolgere dal fascino dei suoi personaggi di cui racconta la vita e i sentimenti con finezza di particolari riuscendo a trasmettere ai lettori una passione e un ardore che va oltre ogni appartenenza politica.

[Paolo Macry, Storie di Fuoco. Patrioti, militari e terroristi, Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 251, euro 16.00 – ISBN: 978-88-15-29415-9]

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