Il fallimento della moneta

Questo libro si muove nel solco della migliore tradizione keynesiana, attingendo a contributi rilevanti nella Storia del pensiero economico (da Schumpeter a Minsky a Wicksell) e nel pensiero economico italiano del Novecento (a partire da Augusto Graziani). Il punto di partenza dell’analisi di Grazzini consiste nella constatazione per la quale l’offerta di moneta è endogena, ovvero non occorre una preventiva raccolta di risparmi da parte del settore bancario per l’erogazione di credito a imprese e famiglie. L’autore trae una implicazione essenziale da questo riscontro: le attività finanziarie, incluse quelle delle banche, sono il principale fattore di instabilità del sistema capitalistico contemporaneo.

L’ipotesi di Grazzini non è solo una sfida logica interna al mondo accademico: è, prima di tutto, un’ipotesi che consente di ragionare sul realismo dei modelli macroeconomici, laddove si evidenzia il fatto che quelli neoclassici – in particolare, nella variante dei DSGE (Dynamic Stochastic General Equilibrium) – non incorporando né moneta né tempo, sono incapaci non solo di prevedere, ma neppure di analizzare le crisi finanziarie. Il 95% della moneta esistente è creato dalle banche private, a fronte del 5% di banconote la cui esistenza si deve all’emissione da parte della Banca Centrale.

La fondamentale scoperta di Grazzini consiste nel rilevare che il comportamento del sistema monetario, in un ambiente competitivo e deregolamentato, è non solo anarchico ma caotico: diverge, cioè, sistematicamente dai punti di equilibrio e genera crisi ricorrenti. Ciò a ragione del fatto che il controllo degli aggregati monetari, di fatto, è lasciato ad operatori privati, nella sostanziale impossibilità di una loro efficace gestione da parte delle Banche Centrali.

La proposta dell’autore – rendere democratica la gestione della politica monetaria – potrebbe essere letta come pura utopia, ma si tratta – a ben vedere – di un corollario inevitabile rispetto all’analisi delle fonti di instabilità sistematiche che caratterizza l’attutale controllo del sistema. Per Grazzini (p.393), la realizzazione della proposta non è tecnicamente né giuridicamente lontana. Si tratta di rendere operativi, accelerandone la funzionalità, le Central Bank Digital Currencies, con emissione di moneta da parte delle banche centrali nei conti correnti del pubblico. A pp.366 ss, Grazzini dà conto della sua peculiare proposta di Banche Centrali gestite dalla società civile.

Questo di Grazzini è un libro che farà discutere, dal momento che ha il fondamentale merito di decostruire le opinioni più sedimentate (e più false o irrealistiche) che circolano sul funzionamento della moneta e dei mercati finanziari; opinioni che, purtroppo, sono alla base dei principali modelli previsionali delle Banche centrali e che orientano anche nel breve periodo le loro decisioni.

[“MicroMega” online del 12 luglio 2023]

                                                                           

                                                                              

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