Nuove Segnalazioni Bibliografiche 16. Democrazia

Scrivo queste considerazioni a margine d’un libello, un vero e proprio pamphlet, scritto da Luciano Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, Bari-Roma 2022, pp. 74, prima dello scoppio della guerra in Ucraina (la sua analisi si muove tra il governo Napolitano-Monti del 2011 e l’inizio di quello Mattarella-Draghi del 2021). Canfora riprende il titolo da una espressione utilizzata da Domenico Losurdo in un libro da noi segnalato in questa rubrica il 25 novembre 2022, Controstoria del liberalismo, nel quale lo studioso affermava che la democrazia americana era ed è appannaggio del “popolo dei signori”. Canfora ritiene che la stessa cosa sia predicabile della democrazia italiana, il che spiegherebbe bene la grande disaffezione dalla politica di gran parte dell’elettorato e la nascita di un “partito unico articolato” (p. 27), “il ‘superpartito’ risultante dalla riduzione delle formazioni politiche, malconce e impegnate in esercitazioni verbali, al ruolo – al di là dei necessari battibecchi – di comparse. Certo necessarie, nessun film funziona senza comparse. Non c’è bisogno di ‘sospendere’ i partiti, basta vanificarne l’effettiva possibilità d’intervento.” (p. 24) Ovviamente, questa operazione di svuotamento della democrazia fondata sull’effettiva partecipazione dei partiti, come sancita dalla Costituzione (‘ridimensionata’ (p. 28), non poteva essere portata a termine senza la complicità di gran parte del giornalismo italiano. Canfora parla dell’”antica tabe del giornalismo conformistico” (p. 6), usa espressioni colorite come “coro giornalistico salmodiante” (p. 27); senza dimenticare il ruolo che in questa vicenda ha giocato e continua a giocare lo sport, di cui denuncia “l’uso strumentale … come potente oppiaceo di consenso” (p. 19).

Il risultato, visto in una prospettiva storica, quella propria di Canfora, storico del mondo antico che tanto ha da insegnare ai moderni, mostra che “Si viene così a realizzare una modernissima forma di “suffragio ristretto”: che era l’orizzonte ideologico, oltre che legislativo-costituzionale, del liberalismo del secolo XIX” (p. 66), quel liberalismo che, guarda un po’, sfociò nel fascismo. In effetti, scrive Canfora, “…le forze che avevano tenuto a battesimo e assecondato il fascismo, e che l’avevano mollato quando ormai era o stava per essere un cane morto, sono tornate man mano se stesse in abiti ammodernati e con un’esteriore patente di onorabilità facente perno (tra l’altro) sull’”atlantismo” e sulle sue varie declinazioni.” (p. 30).

L’analisi storica qui diventa presagio profetico. Non c’è dubbio, infatti, che nell’avvento del governo Mattarella-Meloni (ottobre 2022) Canfora ha visto confermate le sue tesi.


[“Il Galatino” anno LVI . n. 11 – 9 giugno 2023, p. 6]

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