di Antonio Devicienti
Perché “trasmissioni radio”?
– perché continuo ad amare e ad ascoltare la radio; perché da ragazzo allungavo l’antenna con del filo elettrico e riuscivo a captare stazioni che trasmettevano dai Balcani e dall’Europa orientale; perché Radio Tirana trasmetteva notiziari in più lingue (ovvio che si trattasse di una costante celebrazione di Enver Hoxha) e quelle voci che giungevano dall’altra sponda del Canale d’Otranto avevano il fascino di mondi a me sconosciuti.
A ora tarda, la sera, captavo la radio greca di cui non comprendevo che qualche isolata parola, ma per me era la voce, facile a dissolversi nell’etere, che mi confermava un legame con la madrepatria ideale: ho sempre pensato la Terra d’Otranto come regione di sud-est dell’Europa occidentale e di nord-ovest di una Bisanzio mai tramontata, ho sempre fantasticato di un mio atlante non geografico, ma compilato dall’immaginazione che scompagina la storia, che rende compresenti i tempi, che traccia rotte mai esistite nella realtà.