di Ferdinando Boero
Il 22 maggio è la giornata mondiale della biodiversità. Il Presidente Mattarella ricorda che: “È una ricorrenza importante per condividere, insieme, la sensibilità delle giovani generazioni e la consapevolezza del valore del patrimonio naturalistico” (https://www.quirinale.it/elementi/89654). Proporrei una cerimonia alla Presidenza della Repubblica: chieda al Comune di Roma il permesso di versare un po’ di innocua polvere di carbone nella Fontana di Trevi, colorandola di nero per qualche minuto, prima che il normale ricambio dell’acqua porti via il carbone. La cerimonia si potrebbe ripetere in ogni capoluogo di provincia dove ci sia una fontana. A Genova il Comune ha colorato di rosso la fontana di Piazza de Ferrari per celebrare la festa dei Pompieri. Invece del rosso, mettiamo il nero. Sarebbe un bel gesto, da parte del Presidente e dei Sindaci, per condividere la sensibilità dei giovani che, senza permesso, fanno gesti analoghi per ricordare, con uno scempio reversibile e temporaneo, lo scempio permanente del carbone e degli altri combustibili fossili all’ambiente planetario, compromettendo l’integrità della biodiversità e degli ecosistemi. I giovani hanno iniziato a richiamare l’attenzione dei “grandi” come fece Greta Thunberg che, ogni venerdì, si sedeva davanti alla sua scuola per protestare contro un’economia insostenibile. Invitata a parlare alle Nazioni Unite e in altri consessi di Grandi, senza risultati, a parte le belle parole, ha denunciato il bla bla bla: il mondo brucia e voi parlate solo di soldi. Protestare va bene, ma non si deve esagerare. Se i giovani continuano a scendere in piazza sono gretini. Se poi fanno azioni dimostrative un po’ più incisive, allora sono ecoterroristi.