di Gianluca Virgilio
[Ad un anno dalla morte di Giovanni Uggeri, avvenuta il 17 maggio 2022, ripubblico questo articolo che gli dedicai in occasione dei suoi settant’anni.]
Il nome di Giovanni Uggeri ai molti forse dirà ben poco, e forse è semisconosciuto anche ai frequentatori delle pagine culturali dei quotidiani. Egli è, in effetti, uno di quegli studiosi che operano nel silenzio delle biblioteche oppure in luoghi appartati e fuori mano, alla ricerca di tracce d’antiche strade percorse dai nostri progenitori, di cui abbiamo smarrito la memoria. Solo gli specialisti conoscono questi studiosi, eppure senza uomini del genere tutti noi non avremmo alcuna nozione del passato, che ai nostri occhi si limiterebbe ai pochi anni, di cui facciamo esperienza nel nostro breve ciclo vitale.
Giovanni Uggeri è un topografo antico, uno che esplora e scava luoghi abitati dai popoli del passato e strade da essi percorse in epoche remote, badando soprattutto a individuare le stratificazioni del paesaggio trasformato incessantemente dall’opera instancabile dell’uomo nel corso dei secoli. Questo professore ordinario di Topografia Antica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, nato nel 1939 a Santa Croce Camerina, nel ragusano, sulle propaggini sudoccidentali dei monti Iblei, alla sinistra dell’Ippari, non lontano da Donnafugata, ha avuto la ventura di iniziare la sua carriera universitaria a Lecce nel lontano 1968, dopo aver avuto importanti maestri nell’Università di Firenze, maestri come Giovanni Becatti, Luisa Banti, Giacomo Devoto, Paolo Graziosi e Giovanni Pugliese Carratelli. Ed ora Lecce festeggia i settant’anni dello studioso con una massiccia pubblicazione miscellanea: Palaià Philìa. Studi di Topografia Antica in onore di Giovanni Uggeri, a cura di Cesare Marangio e Giovanni Laudizi, Mario Congedo Editore, Galatina, 2009, pp. 653, cm 21/28.
Si tratta di una di quelle pubblicazioni corali, nelle quali gli amici si stringono intorno al festeggiato per significargli la stima e l’affetto (“palaià philìa” significa “antica amicizia”), nell’unico modo consono ad uno studioso: presentando uno scritto, uno studio, una ricerca, che attiene al campo di studi frequentato dal maestro. Non è un caso che la sede scelta per questi studi sia il Journal of Ancient Topography Suppl. IV, ovvero la rivista, unico organo scientifico della disciplina di Topografia Antica in sede internazionale, fondata e diretta dallo stesso Giovanni Uggeri dal 1991.