di Guglielmo Forges Davanzati
Il primo DEF del Governo Meloni propone misure di austerità, con una riduzione del deficit in rapporto al Pil e la previsione della riduzione anche del debito pubblico/Pil. Si promette una compressione – sebbene in misura ridotta – del cuneo fiscale e non è ancora chiaro come verranno finanziate le principali misure introdotte – nel dibattito politico – negli ultimi mesi, a partire dalla riforma fiscale. La previsione è di un incremento dell’avanzo primario, cioè del risparmio al netto delle spese per interessi, che sarà pari, nel 2024, a circa 6 miliardi, per crescere a 26 e 45 nei due anni successivi. Si prevede, altresì, una contrazione del rapporto debito pubblico/Pil. Le stime sono ondivaghe sul tasso di crescita del Pil: il DEF lo fissa allo 0.9%, mentre il Fondo Monetario Internazionale lo prevede per quest’anno allo 0.7%, in uno scenario comunque di rallentamento della crescita mondiale. Il segno generale della manovra è, dunque, restrittivo e va respinta, come giudizio, per queste ragioni.