Metodo e passione. Studi sulla modernità letteraria in onore di Antonio Lucio Giannone

Non potevano perciò mancare approfondimenti  su Carducci e Collodi,  Pirandello e D’Annunzio, De Roberto e Comisso, Bontempelli e Morante, Saba e Quasimodo, Pavese e Maraini,  Calvino e Pasolini, così come  riflessioni sul ruolo svolto da riviste  e sodalizi culturali o su  temi così emblematici  e significativi per l’arco cronologico compreso tra Otto e Novecento come quelli di realismo e neorealismo, tradizione e  avanguardia, lingua e dialetto, letteratura e giornalismo. Non meno rilevanti inoltre i saggi  su autori salentini come V. Corrado,  S. Castromediano, V. Bodini, R. Carrieri V. Pagano,  O. Macrì a molti  dei quali Giannone ha  riservato una particolare attenzione sin dai primi anni del suo impegno intellettuale e accademico, contribuendo non poco  a farli rivivere al di fuori di una sorta di cono d’ombra nel quale sono stati a lungo  costretti dalla critica più accreditata e nello stesso tempo più distante geograficamente e idealmente da una “terra spaccata dal sole e dalla solitudine,  dove l’uomo cammina sui lentischi e sulla creta”.

Il secondo tomo si conclude con la ricca, nutrita bibliografia degli scritti di Giannone che tra l’altro comprende    monografie, curatele, saggi pubblicati su riviste e in volumi miscellanei, voci di dizionari e una lunga serie di scritti giornalistici nonché titoli di opere in corso di pubblicazione che dimostrano più di qualsiasi altra considerazione la vitalità di un metodo e la feconda  passione  di uno studioso che non sembra affatto avvertire il “peso” degli anni e le  nuove, diverse  lusinghe  di una pur  giusta e meritata quiescenza, raggiunta all’indomani di una vita pienamente  vissuta all’insegna della forza e dell’incanto della parola, del prezioso, utile magistero dell’inutile  letteratura.

[“La Gazzetta del Mezzogiorno” del 20 marzo 2023]

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