di Pietro Sisto
Metodo e passione. Studi sulla modernità letteraria in onore di Antonio Lucio Giannone. Questo il titolo di due densi, interessanti volumi (La scuola di Pitagora, pp. 1107) dedicati in occasione del suo settantesimo compleanno da un nutrito gruppo di studiosi ad Antonio Lucio Giannone che ha lasciato segni profondi e inconfondibili da un lato nella didattica e nella vita dell’Ateneo salentino, dall’altro negli studi sulla letteratura italiana contemporanea con una lunga, preziosa serie di studi monografici e saggi apparsi su riviste specializzate o negli atti di numerosi convegni, dall’altro ancora nella società civile come instancabile operatore culturale.
E mentre il titolo scelto da G. Bonifacino, S. Giorgino e C. Santoli, curatori della miscellanea che tra l’altro firmano una sentita e dotta Premessa, rende molto bene l’idea dei solidi, irrinunciabili princìpi metodologici e della grande passione dimostrati da Giannone nel corso della sua pluridecennale attività critica, i temi dei saggi raccolti rispecchiano i principali ambiti di interesse dello studioso che, facendo tesoro del magistero di due “eccellenze” dell’Italianistica salentina come Mario Marti e Donato Valli, si è prevalentemente occupato di opere in prosa e in versi, di scrittori e movimenti della letteratura italiana tra Otto e Novecento. Si tratta di un ricco panorama di studi sulla modernità letteraria sospesa tra nazione e regione, tra testo e contesto, tra “maggiori” e “minori”, tra centri egemoni e periferie tra le quali non poteva certo mancare l’amata terra salentina che proprio Giannone è stato capace di proiettare in un orizzonte nazionale attraverso una personalissima cifra stilistica e un non comune impegno critico-esegetico.
Mentre i due saggi incipitari sono dedicati ad autori e tematiche del Settecento e gli ultimi a temi della più vicina modernità come la metafora della “città nera” nel romanzo contemporaneo, le poetiche della migrazione, dell’erranza e dell’esilio, la presenza e il fascino del mito tra antichi e moderni ovvero ancora la mutazione metrica nella poesia italiana degli ultimi decenni, i numerosi contributi critici raccolti fra queste pagine introduttive e conclusive si occupano di protagonisti più o meno noti, più o meno importanti della nostra tradizione culturale e letteraria.