di Antonio Prete
Rovine intorno, pietre fumiganti.
Lenzuola sopra corpi straziati.
.
Avevano capelli d’ebano,
cuori odorosi di pane e di albe.
Galoppavano, ragazzi,
sulla criniera del vento.
.
Raccolti, ora, nell’astratta
equivalenza della vittima.
.
Il labirinto del sentire
ora è un’immagine sgranata
contro nere pareti.
.
Incenerito il desiderio
che l’impossibile afferra.
.
Ma è una democratica guerra.