di Lino De Matteis
Il lavoro di Cosimo De Giorgi “La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio”, riproposto di recente dal “Nuovo Quotidiano di Puglia”, che lo ha, meritoriamente, distribuito gratis in quattro fascicoli ai suoi lettori, è uno dei “testi sacri”, che ci hanno lasciato sapienti ed eruditi scrittori, come Antonio De Ferraris (Galateo), Girolamo Marciano, Giacomo Arditi, Luigi Giuseppe De Simone, Pietro Palumbo, e così via, indispensabili per conoscere la storia della penisola salentina. Scritto nell’Ottocento, e dato alle stampe tra il 1882 e il 1888, il racconto dello scienziato salentino stimola, però, anche, qualche riflessione sul perché è stato, giustamente, presentato ora come “Il Salento di Cosimo De Giorgi”, su come e quando sia avvenuta quella sorta di traslitterazione tra l’antica “Terra d’Otranto” e l’attuale “Salento”, per cui oggi è normale, assodato e, anzi, inevitabile usare questo toponimo per indicare insieme le tre province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Quando lo scrittore lizzanellese girava in lungo e in largo la penisola, circoscritta dal triangolo Ginosa-Fasano-Leuca, aveva davanti un’unica entità amministrativa, alla quale, con l’unità d’Italia (1861), era stato dato il nome di “Provincia di Lecce”, erede dell’antica Terra d’Otranto. Il De Giorgi, dunque, non si poneva il problema di una sintesi lessicale che indicasse insieme le tre attuali province; per lui era tutta “Provincia di Lecce” e, in alternativa, aveva a disposizione il sinonimo di “Terra d’Otranto”, realtà storica ancora fresca e viva allora nella memoria e nel cuore dei salentini. La necessità di una sintesi lessicale si è posta, invece, un secolo fa, dopo la tripartizione del territorio voluta e attuata dal fascismo, con la creazione delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, interrompendo la millenaria unità del territorio. Fino ad allora, la penisola salentina era sempre stata, pur con varie sfumature, un’unica entità amministrativa, storica e geografica, dalla Messapia alla “Calabria” romana, dal “Giustizierato di Terra d’Otranto” alla “Provincia di Terra d’Otranto”.