Nuove segnalazioni bibliografiche 12. Ricchi e poveri

In realtà questi mondi comunicano fra loro, ma nel modo peggiore possibile. Il denominatore comune è il denaro: gli uni ne hanno fin troppo, gli altri troppo poco. La menzogna permea i rapporti tra i ricchi e i poveri; e siccome sempre le buge hanno le gambe corte, presto i nodi vengono al pettine e la commedia si volge in tragedia. Paraside è infatti una commedia drammatica, ottima rappresentazione, come si è detto, dei tempi in cui viviamo nel nostro Occidente, dove l’ostentazione della ricchezza non è che l’altra faccia della medaglia della povertà che ipocritamente si cerca di occultare.   Di qui la violenza che improvvisamente erompe dal sottosuolo, si scatena e ci lascia attoniti, mentre dovevamo sapere che questo è l’esito naturale della diseguaglianza sociale e della corsa al denaro. Si ha fortuna nella vita solo se si ha denaro, ma tutti i piani architettati per averlo e per trattenerlo sono destinati a fallire. Meglio, allora, non fare piani, come capirà uno dei protagonisti. Paraside narra la storia di un tentativo da parte di una famiglia povera di sfuggire alla povertà (la povertà come destino), tentativo non riuscito, poiché questa appare consustanziale alla nostra società e dunque ineliminabile. Se non ci fosse la povertà non ci sarebbe la ricchezza. Nessun moralismo, nessun ammonimento, bensì una rappresentazione disincantata del nostro mondo. Sta a ciascuno di noi trarre le conseguenze. Buona visione!

[“Il Galatino” anno LVI n. 7 – 7 aprile 2023, p. 6]

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