Orfeo e le Sirene

Il Getty Museum ha dichiarato di aver acquistato l’opera negli anni settanta del secolo scorso per una cifra di 550.000 dollari, mentre il valore attribuito al gruppo sarebbe di circa 8 milioni di dollari. Il Museo asserisce inoltre che il gruppo statuario provenga “da un sito archeologico tarantino”, e che fu rinvenuto a seguito di attività di scavo clandestino. Il gruppo statuario è stato attribuito dai funzionari del Getty Museum a scultori di Taranto e datato alla seconda metà del IV sec. a.C. Tuttavia, come ammette lo stesso prof. Massimo Osanna nel comunicato stampa in cui si annuncia il ritorno in Italia delle sculture, sono stati avanzati dubbi, che egli non condivide, sull’autenticità del gruppo di Orfeo. Numerosi archeologi, italiani e stranieri, hanno espresso a chi scrive forti riserve sia sulla reale antichità delle tre statue in terracotta, sia sull’attribuzione all’arte di Taranto del IV sec. a.C.; lo stile delle opere appare difficilmente confrontabile con la produzione di sculture in terracotta di sicura provenienza tarantina, come quelle conservate al MArTA; inoltre Orfeo, nelle immagini dei vasi tarantini a figure rosse, è sempre rappresentato in abito orientale, con berretto frigio.

Poiché le opere in questione sono state consegnate per essere esposte al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, una delle più prestigiose Istituzioni Culturali del nostro Paese, ritengo indispensabile fugare ogni dubbio a questo proposito e, facendomi interprete del pensiero di numerosi colleghi, chiedo alle Autorità del MIC di realizzare tutte le analisi archeometriche utili a fornire agli studiosi validi elementi di valutazione; a questo fine il MIC potrà beneficiare delle ampie competenze archeometriche dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, tramite apposita Convenzione. La presenza del gruppo di Orfeo e le Sirene presso il MArTA costituisce, tra l’altro, un’ottima occasione per confrontare la composizione chimica delle argille delle statue Getty con quella delle terrecotte, sicuramente antiche, presenti nel Museo tarantino e per una approfondita analisi delle componenti stilistiche in rapporto ai materiali del MArTA.

Chiedo inoltre che tutta la documentazione consegnata dal Getty Museum al MIC (sembra ci siano foto dello scavo clandestino e prove della provenienza da una necropoli del territorio di Taranto) sia pubblicata e messa a disposizione degli studiosi.

Questa richiesta ha l’unico obiettivo di attivare un costruttivo dialogo tra quanti sono interessati al Patrimonio archeologico della Magna Grecia e di fugare ogni dubbio sulla reale antichità del gruppo di Orfeo e le Sirene e sulla sua appartenenza all’arte di Taranto che, nel IV sec. a.C., ha conosciuto una stagione di ineguagliabile splendore.

Prof. Francesco D’Andria

Professore Emerito di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana. UniSalento

[“La Repubblica-Bari” del 5 aprile 2023]

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