di Pietro Giannini – Biagio Virgilio
Recenti lavori di pulitura e restauro condotti sull’antico palazzo Mory[1], nella omonima via Mory, hanno restituito la facciata centrale del palazzo, apparentemente contraddistinta da un aspetto di ultima età medievale o in stile ultima età medievale (Fig. 1) che la differenzia nettamente dai due corpi laterali dello stesso palazzo (n° 8-10 e n° 18) e dagli altri palazzi fra i quali questo è inserito.
L’architetto Mario Cazzato, che ha osservato e descritto l’edificio nello stato di degrado precedente al restauro, ha rilevato nel palazzo «il suo fondamentale carattere tardocinquecentesco», ritenendo che esso sia sorto in séguito all’allargamento cinquecentesco del circuito delle mura cittadine[2].
Ulteriori e più approfondite indagini storico-architettoniche e urbanistiche potranno meglio chiarire la questione.
Tre porte di accesso si aprono sul piano stradale: una di esse, sormontata da una muratura ad arco, è isolata; le altre due sono contigue fra loro e separate da una colonna centrale. Sugli architravi delle tre porte sono incise delle iscrizioni di varia natura e importanza, due delle quali ci sono state segnalate da Daniela De Santis, che ci ha invitato a pubblicarle mettendo gentilmente a nostra disposizione le foto da lei stessa eseguite.
Per il passante o l’osservatore, la visibilità delle tre iscrizioni sugli architravi non è immediata, per la traccia sottile dell’incisione e per lo scarso contrasto fra il tratto inciso e il biancore della pietra.