di Ferdinando Boero
Mario Tozzi, nell’ultima puntata di Sapiens, parla della bonifica dell’agro pontino e la presenta come una catastrofe ambientale. Il senatore Gasparri insorge e, bene o male, chiede la sua testa. Altre teste sono cadute, più o meno apertamente, per motivi simili. Luca Mercalli, con il suo Scala Mercalli, per esempio, ha parlato di TAV (https://www.qualenergia.it/articoli/il-tav-torino-lione-e-le-sue-contraddizioni-tecnico-scientifiche/) proprio assieme a Tozzi (https://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/26/tozzi-e-mercalli-contro-il-governo-%E2%80%9Cal-posto-del-tav-metta-in-sicurezza-il-territorio%E2%80%9D/166551/). La testa di Mercalli fu chiesta da esponenti di tutt’altra parte politica rispetto a quella di Gasparri (https://www.sergioferraris.it/scala-mercalli-chiude-anche-colpa-nostra/) e il suo programma fu chiuso.
Il tema ambientale è praticamente scomparso da Che tempo che fa, che aveva preso il nome proprio dall’apertura da parte del meteorologo Mercalli che, partendo dal tempo, passava poi all’ambiente. Dopo un po’ si vide apertamente l’insofferenza di Fazio per i temi ambientali. Meglio dare ampio spazio a Claudio Baglioni: Mercalli scomparve dal salotto di Fazio. E, con lui, i temi ambientali. Destra e sinistra sono allergiche all’ambiente.
Ma veniamo alle bonifiche. Ai tempi del ventennio la sensibilità nei confronti dell’ambiente era pari a zero. La natura era matrigna e doveva essere domata. Molte aree paludose erano “malsane” e la malaria era diffusissima. Ancora negli anni Cinquanta le rivendite di tabacchi avevano insegne dove si citavano Sali, Tabacchi e Chinino di Stato. Il chinino leniva i sintomi della malaria e la malattia era così diffusa che la medicina si vendeva dal tabacchino. Le bonifiche la eradicarono.