di Antonio Devicienti
Stare nei luoghi impossibili
era dell’angelo o del mendicante.
(Stefano Raimondi, Il cane di Giacometti, Milano, Marcos y Marcos, 2017)
…e forse la verità è che angelo e mendicante coincidono e che i luoghi impossibili (guglie, storti gradini al lato delle chiese, un davanzale della Torre Velasca … ) rispecchiano i luoghi impossibili della scrittura dove si mendica una lingua capace di dire e dove si reca un messaggio dal silenzio per occhi che vogliano ascoltare.
Non altro significato possedeva il fatto che Renato Caccioppoli, all’improvviso, si sedesse per terra e mendicasse qualche spicciolo dagli attoniti passanti che, spesso, riconoscevano ‘o prufesso‘ e ‘o genio: angelo infelice da regioni stupefatte di pensiero che urgevano di ricevere la carità da esistenze finalmente svincolatesi dal ricatto del quotidiano banausico, dalla compravendita di sentimenti e di slanci.
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