Penso a Boris Johnson, defenestrato per aver dato una festa di compleanno durante il lockdown da Covid. E Gary Hart, candidato alla presidenza USA? Dichiarò di non avere nulla da nascondere; si scoprì che aveva una relazione con Donna Rice: fine della carriera politica. E Bill Clinton con Monica? Si arrivò quasi all’incriminazione, e la reputazione del presidente fu messa a durissima prova. Il poveretto, temendo le intemperanze di Hillary, negò la relazione e, quindi, mentì. Non sia mai!!! Il presidente non può mentire.
S. può: ha detto che Ruby è la nipote di Mubarak, per tirarla fuori dai guai. E il Parlamento ha votato che questa non è una menzogna, anche se Ruby non è la nipote di Mubarak. Tutto a posto.
La nostra reputazione è quello che gli altri dicono di noi. E, in effetti, gli altri abitanti del pianeta sono esterrefatti nel vedere le imprese di S.. Non perché queste cose non succedano anche da loro. Ma, da loro, se un politico incappa in cose del genere la sua carriera è finita. S. è ancora sulla cresta dell’onda: un surfer della politica. Anche perché non offre solo femmine procaci al suo pubblico; c’è anche il calcio. Giovenale insegna che “[populus] duas tantum res anxius optat: panem et circenses”: al popolo interessano solo due cose: il pane e i giochi circensi. Al posto del circo c’è il calcio, il pane è stato sostituito da “lu pilu”, come lo chiama Albanese, ma la storia è la stessa. La gente è felice se le si promettono le cose che chiede.
Cosa si mette, nella pubblicità, per vendere qualcosa a un maschio? Ma è chiaro: una donna nuda. Vuoi vendere un copertone? Una birra? Mettici una donna nuda e il gioco è fatto. S. vende anche pubblicità, è il suo mestiere. In effetti S. ha riempito il Parlamento di belle donne e ha venduto la politica come se fosse un copertone. Jerome K. Jerome, grande conoscitore dell’umana natura, descrive le reazioni a previsioni negative o positive. Se si chiede che tempo farà e ci vien detto che sarà bello, siamo contenti. Se piove non ce la prendiamo con chi ha sbagliato la previsione: ha fatto del suo meglio. Se invece ci dice che sarà brutto, e poi è brutto, diamo la colpa a chi lo ha predetto. Bisogna sempre prevedere cose belle: la gente è felice, ti vuole bene. Se non si verificano puoi sempre dare la colpa agli altri. E se qualcuno dice che le cose andranno male, sarà accusato di essere un menagramo. Soprattutto se la previsione si avvera. Ci piacciono le buone notizie, mica le brutte. S. ci dà sempre buone notizie, e ci propone un mondo ideale, pieno di bellissime donne pronte a soddisfare le nostre brame. Vabbé, soddisfano le sue, ma c’è sempre la speranza che prima o poi ne tocchi qualcuna anche a noi. Chi lo critica è solo invidioso.
Certo, viene in mente quel film in cui Liam Neeson va a riprendersi la figlia vergine e uccide il vecchio porco che sta per abusare di lei. Oppure quei film in cui il poliziotto, stanco di una giustizia che assolve i delinquenti, diventa un giustiziere implacabile.
Ma S. no, non merita punizioni. Le sue femmine non sono vittime: sono ampiamente ricompensate, nessuno le ha rapite o violentate. Se vi indignate siete solo invidiosi, giustizialisti e anche un po’ comunisti rosiconi. Dite la verità: chi non vorrebbe essere al suo posto?
Nota: questo è uno scritto satirico e ogni riferimento a fatti o persone reali non è intenzionale.
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 19 febbraio 2023]