di Ferdinando Boero
La giustizia non riesce a chiarire le responsabilità di S. nella faccenda del suo harem. Ma, se ci pensate bene, S. non ha fatto altro che costruirsi il paradiso in terra. Ci sono religioni che prevedono un paradiso con un certo numero di vergini a disposizione dei beati che da loro traggono piacere per l’eternità. I sultani e i re avevano corti di giovani bellissime. Perché non S.?
S. non le ha sfruttate. Lo sfruttatore usa le sue vittime per fare soldi; lui le copre di denaro! Ad alcune ha fatto intraprendere una carriera politica, altre le ha lanciate nei suoi programmi. I genitori, anche quelli delle minorenni, sono felici di dare le loro figlie in pasto a quello che la moglie di S. ha chiamato ingenerosamente “il drago”.
Altro discorso vale per i produttori cinematografici che violentavano le aspiranti attrici col ricatto del: se sarai gentile con me, ti farò fare qualche film. S. è un generosissimo e gentilissimo ospite e le sue cene sono eleganti.
Non ci sono ipocrisie. Ha sempre dichiarato il suo apprezzamento per i corpi femminili. Con Obama ha fatto un gesto di ammirazione per le forme di Michelle: quanta roba. I suoi spettacoli esaltano le forme delle femmine; gli indici d’ascolto si sollevano, e non solo quelli. I maschi guardano le ballerine, le presentatrici, le meteorine e vorrebbero anche loro entrare, si fa per dire, nelle loro grazie. Per esser certo della loro adeguatezza, prima di proporle al pubblico, S. le “provava”. Gli spettatori si devono accontentare di guardare, ma è sempre meglio di niente. S. arriva a promettere autobus di allegre signorine (lui usa una parola di derivazione omerica) come premio ai giocatori della sua squadra di calcio, in caso di vittoria. Ma poi… anche Kennedy pare si sollazzasse con Marilyn, che usciva dalla torta di compleanno a cantargli tanti auguri.