di Ferdinando Boero
Ho scoperto che il mio lavoro genera ansia e, più precisamente, ecoansia. La parola è di recente entrata nei dizionari (https://www.treccani.it/vocabolario/neo-ecoansia_%28Neologismi%29/). Si tratta di una sindrome di cui soffrono i giovani nati dopo il 1990, mentre ne sono immuni i nati in anni precedenti. L’ansia riguarda le conseguenze del cambiamento climatico causato dai nostri sistemi economici. Ne soffrono i giovani perché si stanno rendendo conto che le conseguenze preconizzate dagli ecologi iniziano a farsi sentire e non sono così lontane nel tempo. I sistemi produttivi stanno alterando il funzionamento del pianeta e le conseguenze si fanno sentire.
Il mondo scientifico avverte da moltissimo tempo che il nostro comportamento è stupido ma gli ecologi non sono mai stati presi sul serio: l’economia dominante si prefigge solo la crescita del capitale economico, incurante del fatto che questo avvenga a spese del capitale naturale, dal quale dipende il capitale economico, e anche il nostro benessere. Faccio un esempio facile facile. I pesci sono parte del capitale naturale.