Claudio Rizzo, quel sottile legame tra scultura, letteratura e filosofia

di Raffaele Gemma

Reduce dal Premio Germinazioni 2022 alla Galleria Germinazioni IV.a O di Otranto di Mirella Coricciati, dove non da molto gli è stato assegnato il Premio per la scultura “Menzione d’Onore Critico d’Arte”, intitolato allo scrivente, da una giuria composta da più di 20 gallerie sparse su tutto il territorio nazionale, che lo ha selezionato tra centinaia di artisti partecipanti, l’artista Claudio Rizzo, nativo di San Pietro in Lama, raccoglie i frutti di un lavoro svolto con passione e sostenuto da basi solide fondate su coerenza, conoscenze letterarie, storiche e mitologiche, che ne costituiscono spesso la fonte d’ispirazione, ma soprattutto su indiscutibile perizia tecnica. Lo scultore utilizza vari materiali tra cui la pietra, quella calcarea di preferenza, ma anche il ferro, la terracotta, il legno, il tessuto, la resina.

Il premio gli è stato assegnato con l’opera Dominus Mundi ricca di profondi significati antropologico-culturali, che merita quindi di essere analizzata in maniera privilegiata all’interno della ricca produzione di questo valido artista, in cui si possono individuare, a mio avviso, tre linee tematiche fondamentali, anche se non esclusive: 1. Gli agglomerati urbani 2. I viaggi 3. Gli alberi. Non si escludano infatti altri indirizzi di ricerca in apparenza isolati. Una nota comune nella ricerca di questo artista è costituita dall’abbinamento nel proprio portfolio di ogni sua opera, tranne qualche eccezione, alla fonte letteraria, storica, filosofica che lo ha ispirato, stigmatizzata in alcuni versi o frammenti di grandi autori contemporanei o storici, fatto questo che conferma che trattasi di opere “pensate” e non realizzate con superficialità.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *