di Antonio Devicienti
Domenica di pioggia e trattore (immobile ai margini del campo) sotto un telo di plastica.
Sono questi momenti di sospensione e di apparente occultamento d’ogni possibile rigoglio e sgargiante magnificenza a preparare la germinazione che verrà.
La terra lavorata, zuppa d’acqua, è nero fango. Le enormi ruote posteriori del trattore rimarcano un’immobilità che è stata lavoro, movimento, andirivieni sul campo lasciato alla pioggia, e una domenica senza nome in quest’orizzonte ininterrottamente lineare.