di Antonio Devicienti
La porta con sé il monaco buddhista per ricevere l’elemosina di una manciata di riso; una il calligrafo per preparare l’inchiostro; ne ha una la scrittura per raccogliersi e decantare.
Le ciotole di Edmund De Waal stanno nel palmo della mano, ognuna lavorata dal vasaio che celebra l’atto solenne del toccare: esse nascono per sostare nel palmo della mano e per farsi tastare dalle dita.
Certo, anche lo sguardo ne tasta le variazioni del bianco, le irregolarità dell’orlo, le quasi impercettibili scalfitture: unica ogni ciotola.
Antichissimo recipiente (il più antico, forse?) dal quale dissetarsi e nutrirsi.
Monacale semplicità di quello che è essenziale.
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