Verri e l’armonia del Galateo

di Adele Errico

Declaro: sogno fatto di parole, dell’intersecarsi di fibre di una scrittura intessuta come un arazzo di Aracne, affollato di figure misteriose e cangianti; libro del mondo, in cui il mondo viene al tempo stesso generato e contenuto; desiderio di riproduzione della realtà attraverso un linguaggio polimorfo, attraverso una storia che mostri il tutto e il nulla e che, nelle sue trame, nei suoi abissi, contenga la vita. Il “declaro” era il sogno di Antonio Leonardo Verri di “costruire un libro di prose che fosse in grado di contenere tutte le parole esistenti” – come scrive Rossano Astremo nello scritto introduttivo a Bucherer l’orologiaio – ed è, oggi, il nome della nuova collana della casa editrice Kurumuny dedicata proprio alla riedizione delle opere verriane. La collana, diretta da Simone Giorgino, sarà presentata il 2 gennaio, alle ore 19.00, presso il Fondo Verri, come sesto appuntamento della XXII edizione della rassegna “Le Mani e l’Ascolto – Incontri con il pianoforte tra parole e musica” e per questo a seguire, alle 20 ci sarà il concerto-recital “Fate solo quel che v’incanta”. A parlare di Antonio Verri ci saranno Giovanni Chiriatti, Simone Giorgino, Raffaele Gorgoni, Eugenio Imbriani, Maurizio Nocera. A parlare di colui che, col suo sguardo e la sua scrittura, ha rinnovato il panorama culturale salentino della seconda metà del Novecento. Di colui che – nelle parole di Mauro Marino – “amava stupirsi, incantarsi davanti al lavoro degli altri”. Verri viveva di una sensibilità al creare, guardava con meraviglia ogni piega della realtà, era una “fanciullino” nelle sembianze di un uomo che per le strade di Lecce distribuiva i suoi “fogli di poesia”. Nato a Caprarica di Lecce il 22 febbraio 1949, inizia la sua militanza letteraria e artistica con gli interventi sulla rivista “Caffè Greco”, pubblicata dall’aprile del 1979 al maggio del 1981. Verri scrive e viaggia in Svizzera e in Catalogna e sogna un Salento radicato culturalmente nel resto d’Europa. Assetato di un confronto con scrittori di lingue e culture differenti, si lascia affascinare da Joyce e da Steinbeck, da Kerouac e da Gadda, da Borges e da Benjamin. E Pavese, Bene, Pasolini, Sanguineti, Calvino. E poi i legami con la letteratura del territorio, quella di Fiore, Bodini, Comi e Pagano. Divenuta punto di riferimento per generazioni di scrittori e artisti attivi nel territorio salentino, il progetto “Declaro” vuole riproporre l’opera di Verri, il labirinto dei suoi versi e delle sue narrazioni, a un pubblico molto più vasto, a chi, ancora, non ha avuto occasione di posare lo sguardo sul meraviglioso letterario verriano.

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