La tematica sacra nell’arte di Mino Delle Site

            Ma la vena religiosa del pittore leccese non si esaurisce con la fine dell’esperienza futurista. Nel 1946 dipinge infatti una nuova Annunciazione, esposta a Lecce in occasione della Triennale d’Arte sacra contemporanea del 1997. Qui  la figura della Madonna pregante, illuminata da un raggio extraterrestre, si staglia nel fulgore del manto azzurro, mentre l’Angelo è tutto immerso in una luce bianca, quasi immateriale. Al 1950 risale invece San Francesco e il lupo, una delle sue opere più ispirate e intense, tutta giostrata sui bruni e sui verdi, così tipici del paesaggio umbro. Al Santo d’Assisi, di cui era particolarmente devoto, è dedicata ancora la grande tela Vocazione di San Francesco, sempre del 1950, donata dal pittore al Convento dei Frati francescani di Bellegra (Roma).

            Anche alcuni lavori, di notevoli dimensioni, eseguiti su incarico di enti pubblici e privati, hanno un carattere sacro. Nel 1947 Delle Site realizza un mosaico di dieci metri quadrati, dal titolo La resurrezione delle anime, dal tono drammatico e dai colori corruschi, che si trova nella Cappella monumentale Borbotti a Tolentino (Macerata). Del 1956 è invece una vetrata di tre metri quadrati, San Francesco d’Assisi e San Diego d’Alcalà, collocata presso la Cappella dell’Infermeria presso la Basilica di San Sebastiano sulla via Appia, a Roma. Al 1960 risale ancora L’eucarestia, commissionatagli dall’Istituto Internazionale della Sacra Famiglia di Roma. Quest’opera è composta da quattro dipinti di due metri quadrati ciascuno, raffiguranti La mietitura (Il grano  e Il pane) e La vendemmia  (L’uva  e Il vino), che sono  una sorta di  glorificazione del lavoro nei campi, visto nel suo significato più  autenticamente religioso.

            Ma l’opera più impegnativa in questo campo è forse l’illustrazione del Vangelo, a cui Delle Site si dedicò tra il settembre del 1956 e il giugno del 1957 con una serie di disegni a china apparsi puntualmente, ogni domenica, sul quotidiano romano “Il Popolo”, organo della Democrazia cristiana. Anche qui il pittore dimostra la ben nota capacità di sintesi attraverso l’essenzialità del segno che pure non trascura alcun particolare, ricorrendo a tratti ora drammatici e mossi, ora più distesi e pacati, a seconda degli episodi trattati. A questa serie appartengono due disegni dedicati al Natale, qui riprodotti,  nei quali le linee curve e avvolgenti che incorniciano i soggetti  sembrano alludere a una partecipazione dell’intero universo al prodigioso Evento.

            Da ricordare infine che a Delle Site si deve un altro lavoro di carattere sacro, risalente al 1957: il progetto di ricostruzione e restauro dello storico Presepe collocato nella Cappella della Basilica di S. Maria in Aracoeli a Roma, per il quale l’artista leccese realizzò il fondale panoramico con esedra atmosferica ed effetti di luci scenografiche.

[In A.L. Giannone, Modernità del Salento. Scrittori, critici, artisti del Novecento e oltre, Galatina, Congedo, 2009]

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