Creatività e tecnologia per lo sviluppo della civiltà

di Antonio Errico

Maturano tempi, certe volte, che richiedono, o pretendono, la completa revisione e riformulazione di concetti stratificati, consolidati, rispetto ai quali si sono acquisite certezze sui significati, sulle loro relazioni con il sistema simbolico e culturale, con la dimensione esistenziale, con l’immaginario collettivo e individuale, con le storie degli uomini e con il pensiero che quelle storie consegnano alla civiltà.  

Per esempio: creatività è uno dei concetti per i quali questo tempo impone la ricerca di nuovi significati, di nuove relazioni tra i diversi ambiti del sapete. E’ un concetto che è sempre stato complesso, composito, articolato, multiforme, eterogeneo, dai contenuti provenienti da tutti i territori culturali, che richiama esperienze di diversa natura e diversi risultati, che nel corso della storia talvolta ha coinvolto soltanto il destino di qualcuno, talvolta i destini del genere umano.  Pur non potendo confidare in una precisa definizione, quando si pronuncia la parola creatività, in qualche modo si sa che cosa voglia dire. In qualche modo si sa che si tratta di una condizione che sovrasta quella dell’ordinarietà, che scarta dalla comune grammatica della visione e della interpretazione dei fatti e dei fenomeni della natura e della cultura, che implica armonie e disarmonie di forme e di espressioni, che a volte ha origine in  passioni brucianti, che si manifesta con coerenze e contraddizioni. Ancora: si sa che si tratta di un concetto che muta in relazione alla prospettiva disciplinare che si assume, al contesto storico e culturale che si attraversa, agli strumenti che si hanno a disposizione per praticarla.

La creatività è  l’espressione con cui una civiltà si propone al tempo presente e si consegna al tempo futuro. E’ l’eredità che  si lascia ad un’altra civiltà, come condizione per il suo sviluppo. Molto spesso la cultura si struttura sulle opere che la creatività ha realizzato, su quelle della scienza, dell’arte, della letteratura, su quello che dura nel tempo e che significa oltre il tempo in cui è stato realizzato, che produce un benessere e una bellezza, che suscita una meraviglia, uno stupore.

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