di Antonio Prete
Se un mattino ti scorgessi
nube o lampo di là dal confine
oppure sillaba di fuoco
nella tela del giorno,
se un geroglifico tu fossi
inciso sull’ardesia dei pensieri,
cercando il disegno di quel che non accadde
più non troverei la strada del canto
sul solfeggio muto dell’infanzia.
.
L’ardente cosmografia, diceva,
è soltanto vuota scrittura del vuoto.