Ancora un segno

di Antonio Prete



René Magritte, Le fantasticherie del passeggiatore solitario, 1926.

Se un mattino ti scorgessi

nube o lampo di là dal confine

oppure sillaba di fuoco

nella tela del giorno,

se un geroglifico tu fossi

inciso sull’ardesia dei pensieri,

cercando il disegno di quel che non accadde

più non troverei la strada del canto

sul solfeggio muto dell’infanzia.

.

L’ardente cosmografia, diceva,  

è soltanto vuota scrittura del vuoto.

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