di Antonio Prete
I solchi nella terra rossa tra gli ulivi,
la lucertola che guizza tra la pietra e il cardo,
il garrulo parlottare della gazza,
il cane Alì che segue i tuoi passi.
E tutto quell’azzurro che s’affonda
sopra le mura bianche delle masserie.
.
È il film dell’infanzia. Un sipario
sui campi insanguinati dell’Europa.
Sul nero latte dello sterminio.
.
Poi, in un pallore da pellicola sfocata,
l’urlo delle sirene, il solco
delle squadriglie nel cielo,
il rifugio scavato sotto il fico.
.
Una faccia di gesso t’inseguiva
in sogno, scarmigliata, veste nera,
correvi a perdifiato nella strada
di polvere, svoltavi l’angolo:
la guerra, mamma, la guerra,
gridavi svegliandoti nel buio.