di Antonio Lucio Giannone
I rapporti tra letteratura e cinema sono stati sempre assai intensi nel nostro paese, non solo perché numerosi film sono stati tratti da opere letterarie, ma anche per il contributo offerto direttamente da tanti scrittori in qualità di soggettisti, sceneggiatori e, in qualche caso, di registi. Anche il commediografo e narratore tarantino Cesare Giulio Viola ha scritto alcune sceneggiature per vari registi italiani, soprattutto dal 1938 al 1946. In particolare, ha collaborato con Vittorio De Sica alla realizzazione di due film, I bambini ci guardano (1943) e Sciuscià (1946). Il primo titolo, per di più, deriva da un suo romanzo, Pricò, pubblicato dall’editore Mondadori nel 1924 e ristampato nel 1929 (da Treves) e nel 1943 (ancora da Mondadori).
Proprio questo film è stato sottoposto recentemente a un accurato restauro, diretto da Manuel De Sica per l’Associazione Amici di Vittorio De Sica, e presentato in anteprima ad Alassio nel marzo scorso. In quest’occasione è stata pubblicata anche una splendida monografia, I bambini ci guardano di Vittorio De Sica, a cura di Gualtiero De Santi e Manuel De Sica (Roma, Editoriale Pantheon, 2000), che contiene testimonianze, interventi e la sceneggiatura, oltre ai dati tecnici relativi al restauro della pellicola e della colonna sonora e a parecchi fotogrammi.
Il film narra la storia di un bambino di sette anni, Pricò, che assiste alla crisi coniugale dei suoi genitori, dovuta alla passione della madre per un uomo con il quale decide di andare a vivere, abbandonando il figlio e il marito. Dopo un breve periodo in cui tornano insieme, i due si separano definitivamente e mentre la donna raggiunge l’amante, il padre si toglie la vita, dopo aver affidato il figlio a un collegio di preti.