Dopo la morte di Rizzo, al fine di onorarne la memoria, si decise di associare il suo nome a quello di Castromediano e di attribuire quindi al Centro Studi la denominazione di “Centro Studi Sigismondo Castromediano e Gino Rizzo”.
Successivamente vennero nominati Presidenti del Centro prima il prof. Donato Valli, docente di Letteratura italiana contemporanea e già rettore dell’Università di Lecce e poi il prof. Oronzo Limone, in quel periodo rettore della stessa Università, la quale da allora assunse la denominazione di “Università del Salento”.
Il 28 novembre 2008 si svolse un Convegno dal titolo “I Castromediano di Lymburgh e il loro Archivio: primi interventi e prospettive”, di cui nel 2010 uscì il volume degli Atti, a cura di Rosellina D’Arpe, che inaugurava la collana dei “Quaderni” del Centro Studi, sempre con l’editore Congedo di Galatina. In questa collana sono stati pubblicati anche i seguenti volumi: S. Castromediano, Diario (1847-1851), a cura di Giovanna Rosato (2013) e Alessandro Laporta, Il Duca bianco di Cavallino. Nuovi contributi (2013). In un’altra collana del Centro Studi, “Piccola Biblioteca del Risorgimento Salentino” (Congedo editore), nel 2014 è apparso il vol. di Carlo Poerio, Mille Ottocento Quarantotto, con prefazione di S. Castromediano e con uno scritto di A. Laporta.
Nel 2009 venne nominato Presidente pro tempore l’ing. prof. Domenico Laforgia, anch’egli in quel periodo rettore dell’Università del Salento.
Nel 2012 venne eletto Presidente del Centro Studi lo scrivente, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università del Salento, rimasto in carica fino ad oggi. Da allora, con il patrocinio e il sostegno dell’Amministrazione comunale di Cavallino, sono state promosse numerose iniziative di notevole livello culturale che hanno imposto all’attenzione nazionale e internazionale il Centro. Tra il novembre e il dicembre del 2012 venne organizzato il Convegno nazionale di studi “Sigismondo Castromediano: il patriota, lo scrittore, il promotore di cultura”, al quale parteciparono docenti di varie Università italiane. Il Convegno, prendendo spunto dalla ricorrenza del bicentenario della nascita, avvenuta appunto il 20 gennaio 1811 nel Comune salentino, dove egli morì il 26 agosto 1895, oltre che dal centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, intendeva approfondire per la prima volta, in maniera organica e rigorosa, la figura di Castromediano inserendolo pienamente in una dimensione nazionale. In quell’occasione venne ristampata l’opera principale del patriota e uomo politico, Carcere e galere politiche. Memorie, fortemente voluta dall’on. Gaetano Gorgoni. Lo stesso anno, sempre con l’editore Congedo, ci fu la ristampa anastatica della monografia di Giuseppe Gigli, Sigismondo Castromediano, apparsa a Genova presso l’editore Formiggini nel 1913.
Nel 2014, nella collana del Centro Studi venne pubblicato il volume degli Atti del Convegno, a cura di Antonio Lucio Giannone e Fabio D’Astore, che ha suscitato grande interesse in Italia e fuori d’Italia, rimettendo in circolazione il nome di Castromediano. Su di esso, infatti, sono uscite ampie e accurate recensioni su riviste specialistiche, come “Otto/Novecento”, “Critica letteraria”, “Esperienze letterarie”, “Studi Piemontesi” e “L’Idomeneo”. Ma anche in Francia questo volume è stato fatto oggetto di accurate analisi da parte di due italianisti d’Oltralpe, come Yannick Gouchan (Università di Aix-Marseille), sulla rivista “Italies”, (n. 19, 2015) e Laura Fournier Finocchiaro (Università di Paris 8), sulla rivista “Transalpina” (n. 19, 2016). Come pure gli Atti sono stati presi in esame da Charles Klopp, professore emerito dell’Università dell’Ohio (USA), nella rivista canadese “Quaderni di Italianistica” (vol. 37, n. 2, 2016). Il volume degli Atti venne presentato, a Cavallino, il 15 novembre 2014 dai proff. Raffaele Giglio, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Napoli “Federico II”, e Bruno Pellegrino, professore emerito dell’Università del Salento e già docente di Storia moderna.
Nell’attività del Centro Studi non è stato trascurato nemmeno l’aspetto divulgativo. Il 1° giugno 2013, presso il Teatro “Il Ducale” di Cavallino sono stati proiettati due cortometraggi rivolti in particolare agli studenti della Scuola media: uno sui patrioti risorgimentali e l’altro su Cavallino e i suoi monumenti. Nell’intervallo, un attore ha letto alcuni passi di Carcere e galere politiche di Castromediano.
Carattere divulgativo ha avuto anche il volume di Fernando De Dominicis, Cavallino: 1745 e dintorni (Galatina, Congedo, 2016), pubblicato col patrocinio e il contributo del Centro Studi, che è stato donato a tutte le famiglie del comune salentino.
Un altro importante Convegno internazionale di studi, svoltosi il 13-14 marzo 2015, è stato dedicato a “La ‘Galleria’ di Palazzo in età barocca dall’Europa al Regno di Napoli”, a cura di Vincenzo Cazzato, Maurizio Fagiolo e Massimiliano Rossi. Di esso nel 2018 sono stati pubblicati gli Atti, sempre presso Congedo di Galatina, curati dallo stesso Cazzato con la collaborazione di Daniela De Lorenzis.
Il Centro Studi ha organizzato anche, presso la Galleria del Palazzo Ducale, dal 23 maggio al 14 giugno 2015, la Mostra antologica del noto artista salentino Nello Sisinni, con una Introduzione al catalogo di A.L. Giannone. L’artista, in quella occasione, ha donato al Comune di Cavallino tre bassorilievi in terracotta ispirati ad altrettanti episodi delle Memorie di Castromediano, nonché un dipinto ad olio, Ritratto di Rostropovich, collocato nel foyer del Teatro “Il Ducale”.
Nel 2015, in occasione della scomparsa di Gino Rizzo, fondatore e primo presidente del Centro Studi, sempre nella collana del Centro, è stato pubblicato un volume dal titolo Metodo e intelligenza. Gli studi di Gino Rizzo tra filologia e critica, presentato il 17 ottobre 2015 dal prof. Giuseppe Bonifacino, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Il libro, curato da due allievi di Rizzo, Fabio D’Astore e Marco Leone, raccoglie contributi di amici e colleghi i quali passano in rassegna i principali filoni di ricerca da lui seguiti nel corso di quasi quattro decenni. Ne emerge il profilo di uno studioso che ha saputo affrontare, con metodo rigoroso e scientificamente fondato, autori e opere della letteratura italiana, dal Barocco al Settecento, fino al Novecento.
Tra il 2015 e il 2017, presso la Sala consiliare “M. Gorgoni”, sono stati organizzati cicli di Incontri culturali con la partecipazione di illustri studiosi e docenti universitari, italiani e stranieri, dedicati alla presentazione di libri e a conferenze su argomenti di storia, letteratura e arte. Ad essi hanno sempre preso parte anche i sindaci di Cavallino che si sono succeduti all’on. Gorgoni, l’avv. Michele Lombardi prima e l’avv. Bruno Ciccarese Gorgoni dopo, i quali hanno introdotto gli incontri portando i saluti dell’Amministrazione comunale. La maggior parte di queste manifestazioni è stata rivolta all’approfondimento della figura di Castromediano, di cui si è cercato di mettere in luce aspetti rimasti ancora un po’ in ombra.
L’11 dicembre 2015 si è svolta la Tavola rotonda “Sigismondo Castromediano e il Risorgimento italiano”, in occasione della pubblicazione dei volumi Atlante letterario del Risorgimento 1848-1871, (Università degli studi di Bergamo, Milano, Cisalpino, 2011) e Manoscritti giovanili di Sigismondo Castromediano, di Fabio D’Astore, uscito nella collana del Centro Studi nel 2015. Hanno partecipato alla Tavola rotonda i proff. Matilde Dillon Wanke e Marco Sirtori, entrambi dell’Università degli studi di Bergamo, curatori dell’Atlante, Giuseppe Bonifacino, dell’Università degli studi di Bari “A. Moro”, F. D’Astore e A.L. Giannone.
Un altro appuntamento di rilievo, nell’ambito del ciclo di Incontri culturali del 2016 è stato la conferenza sul tema: “Mai dimenticare: gli elenchi dei patrioti nelle Memorie di Sigismondo Castromediano”, tenuta il 12 novembre 2016 dal prof. Steven Soper, docente di Storia dell’Europa moderna presso l’Università della Georgia (USA). La conferenza, nel corso della quale è stato proiettato un episodio del film Noi credevamo, diretto da Mario Martone, è stata seguita da un pubblico folto e competente e ha avuto largo rilievo sulla stampa locale.
Il 2 dicembre 2016 si è svolta un incontro sul tema: “I protagonisti dell’arte di Terra d’Otranto tra ‘500 e ‘600: Giovanni Andrea Coppola”. Il relatore è stato il prof. Lucio Galante, già docente di Storia dell’arte medievale e moderna dell’Università del Salento, il quale in un’altra occasione, nel 2015, aveva parlato anche di un altro artista salentino, Gian Domenico Catalano.
Un’altra conferenza è stata dedicata a “Castromediano e il ‘controverso’ Quarantotto costituzionale napoletano”, tenuta il 10 febbraio 2017 dal prof. Roberto Martucci, docente di Storia delle Istituzioni politiche presso l’Università del Salento. Anche questo incontro ha suscitato largo interesse tra i presenti e alla fine si è sviluppato un vivace dibattito al quale sono intervenuti, fra gli altri, illustri storici del Risorgimento e dell’età moderna.
Il 12 maggio 2017, infine, a conclusione di questo ciclo, Yannick Gouchan, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Aix-Marseille, ha tenuto un incontro su “‘Le idee di cui mi ero lungamente esaltato’. Il Risorgimento e i suoi protagonisti meridionali nel romanzo Noi credevamo di Anna Banti”
Tutte queste conferenze e altri saggi composti appositamente sono stati raccolti nel volume della collana del Centro Studi, Tra realtà storica e finzione letteraria. Studi su Sigismondo Castromediano, a cura di A.L. Giannone (Lecce, Pensa MultiMedia, 2019). Anche questo volume ha suscitato grande interesse presso gli studiosi. Recensioni sono uscite su riviste specializzate, italiane e straniere, come “Critica letteraria”, “OBLIO. Osservatorio bibliografico della letteratura italiana otto-novecentesca”, “La Rassegna della letteratura italiana”, “Italies”, “Misure critiche”, “L’Idomeneo”. Questo volume, che affianca idealmente gli Atti del Convegno del 2012, ha imposto definitivamente il nome di Castromediano all’attenzione nazionale e internazionale. In particolare, Carceri e galere politiche. Memorie, opera quasi del tutto ignorata fino a poco tempo fa e fatta oggetto di accurate analisi nel libro, è ormai considerata uno dei capolavori della memorialistica risorgimentale.
Tra marzo e maggio del 2017 si è tenuto un corso guida all’ascolto della musica, a cura del maestro Gianluca Milanese, con la presenza di venticinque partecipanti. La seconda edizione del corso, a cura del maestro Milanese, si è svolta tra marzo e maggio del 2018 sempre con lo stesso numero di partecipanti.
Il 18 gennaio 2019 è stato presentato il volume Cara Adele, caro Sigismondo. Millerose fu cominciamento di un sogno…, Carteggio Savio-Castromediano (1859-1905), a cura di Alessandra Marcellan, (Galatina, Congedo, 2018), apparso sempre nella collana del Centro.
Il 30 novembre 2019, nel Teatro “Il Ducale”, si è tenuta la presentazione del volume di Gaetano Gorgoni, Gorgoni racconta Gorgoni.
Il suo impegno politico-amministrativo (Tuglie, Tipografia 5 Emme, 2019), che si è trasformata in un vero e proprio omaggio da parte di un’intera collettività all’uomo politico che tanto si è prodigato per la sua terra. Il libro è un “resoconto” della lunga e prestigiosa attività politica-amministrativa dell’on. Gorgoni, attività durata quasi sessant’anni. Il nucleo di esso è costituito dal racconto che lo stesso Gorgoni fa delle sue principali esperienze politico-amministrative, da consigliere della provincia di Lecce all’elezione nel 1983 a deputato nelle file del PRI, e alla nomina a sottosegretario ai Lavori pubblici nel I e II governo Craxi, dalla rielezione a deputato nel 1987 alla nomina a sottosegretario alla Difesa nei governi Goria e De Mita, dalla elezione a presidente del Gruppo parlamentare del PRI a componente dell’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati, da consigliere comunale di Lecce a Sindaco di Cavallino per ben tre mandati. È una sorta di “libro della vita”, come ci è capitato di definire le Memorie di Sigismondo Castromediano, suo illustre antenato, che l’on. Gorgoni, anche grazie all’attività svolta dal Centro Studi, ha avuto il merito di valorizzare adeguatamente. Non a caso adesso questa figura, che rischiava di venire dimenticata o ristretta in confini angustamente provinciali, è conosciuta e studiata non solo in Italia, ma anche fuori d’Italia, in Francia e negli Stati Uniti come si è già rilevato in questo scritto.
L’on. Gorgoni, vera anima del Centro Studi, è venuto a mancare il 13 maggio 2020 e da allora, anche a causa della pandemia, l’attività del Centro ha subìto un rallentamento. L’auspicio però è quello di poterla riprendere al più presto e poter continuare a dare un contributo per la crescita culturale del territorio, come è stato fatto fino ad ora.