di Augusto Benemeglio
Capitolo 1°
L’Ammiraglio Giacomo Marcello
Sotto i bastioni grigi di Gallipoli, sul fianco sinistro della torre di San Luca, mentre tutto il mare ribolliva di boati e nel cielo si alzavano bandiere di fumo, prima che una palla ghiacciata di ferro gli squarciasse la corazza, l’Ammiraglio Giacomo Marcello ricordò d’improvviso l’uomo dalla tre aste, il mercante cieco, la donna delle rocce, il frate buffone e la vergine dei Sàmari; rivide il tesoro di Rovesciaboccale che un vettovagliatore scampato alla forca aveva nascosto sotto le dune e tra le rocce di una piccola insenatura dove si rifugiavano i pescatori per trovar riparo dal libeccio sanguinario.
Un istante prima che il colpo di colubrina gli frantumasse il cuore, egli ricordò le profezie della Maga di Corfù e della Madonna Lanciatrice; ricordò anche le parole del General Sindaco di quella città di pietra e di luce, calamitata da costellazioni, di sogni e di misteri.
Ora che quella morte annunciata lo stava ghermendo ineluttabilmente e già Seguntino copriva il suo corpo con un mantello di seta per celarlo alla vista dei soldati arrembanti sotto le mura, l’Ammiraglio Giacomo Marcello chiese disperatamente la grazia al Signore dell’Universo perché gli concedesse ancora qualche attimo di vita per raccogliere quei ricordi, riesplorare un passato inabitabile dove forse era racchiuso il significato della sua morte.
Mentre era intento a costruirsi un dio nell’ombra, s’alzò il vento, Nel vento si mutarono le dune e gli occhi de soldati divennero ciechi. La sabbia si sparse nell’aria piena di fumo, i veneziani riposero le macchine di guerra e tra urla e strepiti s’allontanarono con le loro navi.
Poi venne il silenzio e nel silenzio s’udì la voce di quel Dio che siede sulle alte nube leggere, quel Dio che creò il cuore del mondo e i suoi misteri. Egli aveva sciolto il vento e sparso sabbia d’oro nell’aria.
“Insegui i tuoi ricordi con catene di pensieri, io fermerò il tempo fino all’ultimo anello”, disse all’Ammiraglio morente.
E allora tutto si fermò. Il mare e quel teatro di guerra divennero di
pietra. Sotto il mantello di seta solo l’Ammiraglio Giacomo Marcello riprese a
vivere e a popolare la sua mente.