Come sempre nelle opere dello scrittore di Copertino, sono convocati i poeti e gli scrittori amati e studiati durante l’intera vita, con i quali il dialogo sull’argomento (e non solo) è stato più assiduo: Valery, Foscolo, Dante, Hölderlin , Ungaretti, Poe, Jabès, ecc.; ma tra tutti, Leopardi e Baudelaire sono interlocutori privilegiati. “Sovrumani silenzi”. Indugi leopardiani contiene una rilettura de L’infinito e poi de La sera del dì di festa, de La vita solitaria, del Canto notturno, e infine di alcune Operette morali, il Dialogo della Terra e della Luna, il Cantico del gallo silvestre, in cui il tema del silenzio appare con maggiore evidenza. Cahier Baudelaire. La voce, il silenzio è la sezione dedicata al poeta dei Fiori del male ed in particolare ad alcuni componimenti prediletti: La Voix, L’albatros, La vie antérieure, Le balcon, ecc. Vi leggo, tra l’altro, una considerazione che gli aspiranti poeti (quanti ve ne sono!) dovrebbero sempre tenere a mente e sulla quale dovrebbero meditare a lungo: “Un lungo esercizio, quello della poesia, che ha il compito di mettere a tacere la voce mondana, suadente, allettante, per seguire l’altra voce, quella che mostra la solitudine e la rinuncia, ma anche, allo stesso tempo, l’orizzonte, cioè il confine del visibile, la linea dell’oltre”. (p. 74).
Il libro si correda di due sezioni di poesie che sospendono la riflessione critica e sono tratte da Menhir (Donzelli, Roma 2007), Se la pietra fiorisce (Donzelli, Roma 2012), Tutto è sempre ora (Torino Einaudi 2019).
Del silenzio come antidoto al Grande Rumore, s’è detto, in linea con tutta la produzione saggistica del poeta salentino, che al discorso autoreferenziale ha contrapposto la traduzione, ovvero All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione (Bollati Boringhieri, Torino 2011) e L’ospitalità della lingua (Manni, Lecce 2014), all’indifferenza dei giorni nostri la compassione (Compassione. Storia di un sentimento, Bollati Boringhieri, Torino 2013), alla società dell’esteriorità ha contrapposto l’interiorità (Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità, Bollati Boringhieri, Torino 2016), alla violenza del presente, l’amore (Carte d’amore, Bollati Boringhieri, Torino 2022). Di tutto questo dobbiamo essergli grati.
[“Il Galatino” a. LV n. 17 – 28 ottobre 2022, p. 6]