Orsini si definisce “un guerriero” e dall’inizio della guerra ha risposto ai suoi detrattori colpo su colpo con continue comparse televisive nei diversi talk show, combattendo strenuamente e appassionatamente contro un giornalismo allineato e contro i suoi colleghi universitari altrettanto se non più realisti del re, che ne hanno approfittato per screditarlo. Per mesi abbiamo visto in TV Orsini difendere le sue tesi e rintuzzare gli attacchi, tanto che ci pare a dir poco miracoloso ch’egli sia riuscito a trovare il tempo di scrivere un libro sulla vicenda che lo ha visto protagonista. Il libro, ampiamente diffuso anche nelle edicole, ha per titolo Ucraina. Critica della politica internazionale, Paper by il Fatto Quotidiano, Roma 2022. Se ne consiglia vivamente la lettura perché esso rimarrà nella storia come viva testimonianza di un periodo tra i più oscuri della vita culturale e politica del nostro Paese, paragonabile forse solo a quello in cui, nell’anno 1938, molti in cerca di lavoro esultarono perché gli ebrei avevano dovuto lasciar liberi i loro posti, mentre tutti media si allineavano alle posizioni del potere senza alcun ritegno. Penso che talvolta, come dicevano i nostri padri, oportet ut scandala eveniant: alla fine della vicenda, l’opinione pubblica saprà distinguere il grano dall’oglio, ovvero le persone intellettualmente oneste da queste che sono disposte a vendersi.
[“Il Galatino” anno LV – n. 15 – 30 settembre 2022, p. 6]
