di Ferdinando Boero
Sono un uomo di mondo: ho fatto il militare a Cuneo, negli alpini. Era il 1976 e avevo 25 anni, chiamato alle armi subito dopo aver conseguito la laurea. In quell’anno ci furono le elezioni e il PCI andò vicino a vincerle. In caserma, durante lo spoglio, un soldato venne a dirci che nel circolo ufficiali stavano parlando di occupare stazioni radio, di spostare le truppe (noi) in posti strategici. Un carabiniere che conobbi anni dopo mi confermò che, in quei giorni, erano stati in allerta, pronti a entrare in azione. In quegli anni i tentativi di colpo di stato furono molti, ma nessuno arrivò a conclusione perché non si verificarono le condizioni: il PCI non vinse mai le elezioni, neppure nel 1976. Nelle poche ore in cui sembrava che potesse vincerle, con i miei compagni d’arme, discutemmo sul da farsi. Abbiamo giurato fedeltà allo stato, se i nostri comandanti ci chiedono di sovvertire l’esito elettorale si macchiano di alto tradimento. Dobbiamo far fede al giuramento. Le armi le abbiamo noi. Se un ufficiale ci ordina di agire contro lo Stato va passato per le armi. Eravamo pronti. La cosa non andò in porto perché, per fortuna, il PCI non vinse le elezioni. Altrimenti ci sarebbe stata la guerra civile, e l’Italia sarebbe stata come il Cile, la Grecia, l’Ungheria, la Polonia, la Cecoslovacchia. Chi era in un blocco non poteva uscirne. Punto e basta. Infatti si parlava di sovranità limitata.
L’articolo 52 della Costituzione dice che il servizio militare è obbligatorio, ma nel 2005 l’obbligo è stato abolito e, da allora, solo i volontari hanno accesso ad un’istruzione militare. Di solito chi sceglieva di “firmare” e restare nelle forze armate era di destra, e lo erano gli alti gradi. Ma con la leva obbligatoria anche chi la pensava diversamente veniva addestrato ad usare un’arma. Ho l’impressione che possibilità che quell’arma fosse usata per resistere a svolte antidemocratiche sia stata percepita. Meglio non rischiare, meglio fare in modo che l’esercito resti in mano a persone di destra, fidate.
Ora la destra chiede la reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Non mi capita spesso di essere d’accordo con loro, ma in questo caso lo sono, anche se forse per motivi differenti.