di Antonio Lucio Giannone
Ho accettato molto volentieri l’invito rivoltomi dal sindaco di Fasano e dal Direttore della Biblioteca comunale “Ignazio Ciaia” a partecipare a questo interessante Convegno di studi dedicato a Nunzio Schena, che anch’io ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare, oltre che per le sue indubbie capacità professionali, anche per la sua innata gentilezza e signorilità. Con l’editore Schena ho pubblicato un volume, L’avventura futurista. Pugliesi all’avanguardia (1909-1943), apparso nel 2002 nella collana “Ori di Puglia” diretta da Giuseppe Cassieri, e ho collaborato a una monografia sul pittore salentino Nino Della Notte, curata da Antonio Mangione nel 1986, che è un vero capolavoro dell’editoria artistica.
Per onorare la memoria di Nunzio Schena, dunque, in questa occasione ho pensato di occuparmi di un argomento più vicino ai miei interessi, cioè dell’editoria letteraria sviluppatasi nel Salento in quest’ultimo cinquantennio e, in particolare, di un aspetto particolare di essa, quello rappresentato dalle edizioni legate alle riviste di letteratura, in cui i protagonisti sono sempre gli scrittori, che sono autori ed editori al tempo stesso. Non prenderò in esame perciò tutta l’attività svolta in questo campo, spesso con risultati pregevoli, da editori quali: Milella di Lecce; Lacaita di Manduria, del quale mi piace solo ricordare la collana di poesia contemporanea “I Testi”, diretta da Leonardo Mancino; Capone di Cavallino di Lecce, il quale può vantare un’ altra collana di poesia, diretta da Nicola G. De Donno e D. Valli; lo stesso Schena ovviamente, di cui vorrei segnalare almeno la pubblicazione di alcuni libri dei due maggiori poeti dialettali salentini, A terra meje (1976) e ‘Nguna vite (1984) di Pietro Gatti, e La guerra guerra (1987) di Nicola G. De Donno; e ancora Congedo di Galatina, per non parlare dei più recenti e tuttora attivissimi Piero Manni di San Cesario di Lecce e Besa di Nardò.