Si passa al Settecento con il contributo di Emilio Filieri, che presenta due esponenti significativi del “secolo dei lumi” in Terra d’Otranto, Ignazio Falconieri e Francesco Bernardino Cicala, mentre all’Ottocento è dedicato l’intervento di Fabio D’Astore che affronta due patrioti-letterati salentini, Liborio Romano e Sigismondo Castromediano, e la loro produzione memorialistica.
Il Novecento è oggetto d’attenzione nelle restanti relazioni. Chi scrive la presente nota traccia un panorama essenziale della letteratura salentina nel secolo ventesimo, indicando dei temi e suggerendo alcune proposte di fruizione didattica di alcuni argomenti. Negli altri contributi si dà conto invece di ricerche più specifiche condotte in questo campo e relative ai nostri maggiori scrittori. A Michele Saponaro, uno dei narratori più letti in Italia negli anni Venti e Trenta del secolo passato ma oggi quasi completamente dimenticato, è dedicato, ad esempio, la relazione di Cristiana Indini. Vittorio Bodini, il maggiore scrittore salentino del Novecento, è invece al centro degli interventi di Tiziana Marangio che si intrattiene su alcune prose d’argomento meridionale, e di Maria Ginevra Barone e Serena Lezzi, che espongono invece i risultati delle loro ricerche sui carteggi con Luciano Erba e Mario Costanzo. Di Vittorio Pagano, Paola Greco esamina l’aspetto del prosatore, soffermandosi sui Reportage in città, mentre a Salvatore Paolo, un narratore misconosciuto ma meritevole di attenzione è dedicato l’intervento di Fabio Moliterni.
Non manca nemmeno uno sguardo alle narratrici con il saggio di Patrizia Guida che traccia un excursus sulla scrittura femminile nel Salento tra ‘800 e ‘900 e con quello di Sonia Schilardi che affronta il problema della trasposizione filmica, ad opera del regista Alessandro Barbano, del racconto Il Tramontana di Rina Durante. Al rapporto letteratura-cinema nel dopoguerra è dedicato anche l’intervento di Luigi Carducci, mentre più specifico è il contributo di Loredana Viola che passa in rassegna i riflessi letterari del tarantismo su scrittori salentini e no.
Le altre esperienze didattiche esposte nel volume riguardano i nostri autori più famosi. Maria Occhinegro nel suo intervento espone i criteri seguiti nel commento delle poesie di Girolamo Comi, da lei curato e rivolto agli studenti delle scuole superiori. Ancora su Vittorio Bodini e sul suo rapporto con la Spagna di Federico García Lorca e Rafael Alberti si soffermano invece Valentina Sgueglia e Isabel Davila Alonso, le quali relazionano su un singolare progetto realizzato presso il Liceo “F. Capece” di Maglie, dove esiste un indirizzo linguistico internazionale ad opzione spagnola. Ma, accanto a questi nomi ormai notissimi, ci sono anche alcune “scoperte”: Teresa Pascali presenta una figura di soldato-scrittore, finora sconosciuta, Ferdinando De Donno, mentre una narratrice salentina contemporanea, Annalisa Bari, è fatta conoscere da Rita Cantarini.
Di carattere teorico infine è il contributo di Carlo Alberto Augieri che riflette sulle prospettive della letteratura oggi tra regione, nazione e villaggio globale.
[Premessa a Salento da leggere. Proposte di lettura ed esperienze didattiche tra ‘600 e ‘900. Atti del Seminario di Studi (Lecce 19-20 aprile 2007), a cura di A. L. Giannone e E. Filieri, Copertino, Lupo editore, 2008]