di Antonio Lucio Giannone
Questo volume raccoglie gli Atti del Seminario di Studi “Salento da leggere. Proposte di lettura ed esperienze didattiche tra ‘600 e ‘900”, svoltosi a Lecce il 19 e 20 aprile 2007 e organizzato dall’ADI-SD (Associazione degli Italianisti italiani – Sezione didattica) di Lecce, Brindisi e Taranto, col patrocinio dei Dipartimenti di Filologia, Linguistica e Letteratura e dei Beni delle Arti e della Storia dell’Università del Salento. Il Seminario ha rappresentato un’importante occasione di incontro tra docenti dell’università e della scuola superiore, com’è nello spirito dell’ADI-SD che tra i suoi scopi ha anche quello di “stabilire ― come recita l’art. 2 dello Statuto ― un rapporto organico e un interscambio permanente di riflessione e di esperienze tra ricerca universitaria in ambito di didattica dell’italiano (lingua e letteratura) e scuola”.
Il tema scelto per questa prima manifestazione ufficiale della Sezione leccese è stato quello della letteratura salentina fra ‘600 e ‘900, un tema quindi strettamente legato al territorio e alla cultura del territorio. In particolare, si sono volute verificare le possibilità di una fruizione didattica di testi e autori salentini, accuratamente indagati in questi ultimi quattro decenni nell’Ateneo leccese da un gruppo di italianisti guidati da un maestro come Mario Marti, ma quasi del tutto assenti, anche nei suoi maggiori esiti, nei manuali e nelle antologie scolastiche. Nel corso delle due giornate perciò le relazioni di carattere più scientifico si sono intrecciate con il resoconto di esperienze didattiche svolte in alcune scuole superiori della provincia di Lecce. Ne è venuto fuori un volume insolito che dimostra il coinvolgimento, a ogni livello, dei partecipanti.
Dopo una breve ma intensa introduzione di un altro maestro degli studi letterari nel Salento, Donato Valli, il quale invita a leggere questi autori nelle scuole anche per riscoprire le proprie radici, il volume si apre con il contributo di Marco Leone che fa il punto sulla letteratura secentesca d’area salentina. Questa, com’è noto, conta soprattutto sui nomi di Ferdinando Donno, Gianfrancesco Maia Materdona, Giuseppe Battista, Antonio Bruni e Ascanio Grandi, tutti in contatto con altri centri importanti della nazione, Napoli innanzitutto, ma anche Roma e Venezia. Su Ascanio Grandi si sofferma poi Gabriella Sansonetti che indica percorsi didattici di utilizzazione della sua opera maggiore, il Tancredi, nel biennio e nel triennio delle superiori.