di Antonio Devicienti
1.
Il silenzio dei licheni è grido acuminato che trafigge le pagine della notte.
Siete stati nell’atelier del pittore, ne sapeste udire la voce, ma talvolta non i silenzi – ne portate negli occhi i colori, ma non sempre le intermessure tra pennellata e pennellata.
I voli degli uccelli, ornitomanzia senza metafisica e senza teologia, penetravano le pagine del giorno.
La sua mente è stata quelle pagine disegnate o colorate o incise, il ritmo della sua mente è stato quei voli folgoranti, vertiginosi, velocissimi: i campi arati un marrone solcato di nero (è nera la Terra, come sapevano gli umani dei primordi).
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