di Antonio Lucio Giannone
Ho accolto con grande piacere l’invito del Sindaco di Taurisano, prof. Luigi Guidano, a presentare il volume In Memoria, pubblicato in occasione del centenario della nascita di Francesco Politi, che ho avuto la fortuna di conoscere negli anni in cui insegnava Letteratura tedesca presso l’Università di Lecce e afferiva al Dipartimento di Filologia linguistica e letteratura, allora appena costituito, prima di diventare direttore del Dipartimento di Lingue e letterature straniere. Del professore Politi ricordo, in particolare, la profonda preparazione culturale, la cordialità del tratto nonché l’arguzia degli interventi in occasione dei vari Consigli che serviva anche a stemperare le tensioni che a volte si creavano in quelle occasioni. Poi ho seguito i suoi interventi sulle pagine del periodico “Presenza taurisanese”, che l’amico Gigi Montonato ha la bontà di inviarmi regolarmente da tanti anni, e attraverso la collana dei “Quaderni” di “Presenza”, i “Grani”, nella quale Politi, se non mi sbaglio, è presente ben sei volte con traduzioni di diversi autori. Sono lieto perciò di essere presente anch’io in questa serata nella quale si vuole rendere un doveroso omaggio a questo illustre figlio di Taurisano con l’Attestato di Civica Benemerenza con targa d’argento alla sua memoria.
È un fatto importante, a mio avviso, un segno di civiltà non dimenticare coloro che, come Francesco Politi, hanno illustrato e fatto conoscere con le loro opere, la loro attività, il paese natio, la propria terra. Proprio ieri, in un altro centro salentino, San Cesario, si è svolta una manifestazione in onore di un altro scrittore, Michele Saponaro, che ebbe il merito, già nei primi anni del Novecento, di mettere al centro dei propri romanzi, delle proprie novelle il Salento e di imporlo all’attenzione nazionale.
Ma veniamo, adesso, al libro di cui dobbiamo parlare (Francesco Politi, In Memoria, Taurisano 1907-2007, Galatina, Editrice Salentina, 2007) che è un libro composito, vario nei suoi contenuti, anche se il comune denominatore è costituito, ovviamente, dalla figura e dall’opera di Politi. Esso comprende dunque due saggi di due maestri della critica letteraria salentina e nazionale, ben noti a tutti noi, Donato Valli e Mario Marti, colleghi e amici di Politi, le testimonianze dei due figli del Professore, Marco e Alessandro, un intervento di Titus Heydenreich, docente di Filologia romanza all’Università tedesca di Erlangen-Nürnberg e direttore della rivista “Zibaldone”, e una postfazione di Luigi Montonato. Accanto a questi scritti, il volume comprende anche una scelta della produzione di Politi, come traduttore e come poeta, suddivisa in quattro sezioni: Poesie dal mondo, Antologia oraziana, Poesia e lingua natia, Memoria e Poesia.