di Gianluca Virgilio
Agesilao Flora. Mio padre mi raccontava che durante la sua giovinezza un uomo già piuttosto anziano, ma ancora pienotto e rubizzo, spesso si aggirava per le strade di Galatina, un uomo originario di Latiano, dalla sicura fede socialista, che in questa città, come pure in non poche altre di Terra d’Otranto, Lecce, Gallipoli, Grottaglie, Casarano, ecc. era di casa sin da tempi remoti. Era ospite delle famiglie più in vista della città, perché il suo lavoro era quello di decoratore-pittore delle loro dimore. Pensate: un decoratore delle case padronali di fede socialista. Ma si sa, le vie dell’arte, come quelle della politica, sono infinite! Quest’uomo si chiamava Agesilao Flora (Latiano, 1863 – Lecce, 1952). Aveva lavorato e studiato a Roma con maestri di chiara fama, l’architetto Gaetano Kock, Girolamo Savorelli, Eugenio Maccagnani, Domenico Bruschi e altri, e poi, ritornato in Terra d’Otranto, l’aveva percorsa in lungo e in largo, decorando palazzi gentilizi, chiese, municipi, acquistando così grande fama. Socialista della prima ora, presente a Galatina in casa di Paolo Vernaleone il 29 giugno 1893, insieme a Carlo Mauro e ad altri, come fondatore della prima sezione del Partito Socialista di Terra d’Otranto, aveva stretto rapporti con i rappresentanti più in vista di quel periodo: Antonio Vallone, Antonio De Viti De Marco, Cosimo Rubino, Vito Mario Stampacchia; poi col più giovane Tommaso Fiore. Insomma, un personaggio certo di secondo piano nella vita politica e in quella artistica del periodo a cavallo tra Otto e Novecento, ma non per questo meno interessante. Chi voglia saperne di più dovrà leggere A. Flora (1863-1952) “Pittore e idealista”. Novecento salentino da scoprire: Agesilao Flora tra cultura artistica e impegno politico, a cura di Massimo Guastella e Rita Caforio, Latiano (BR), Locorotondo Editore 2008, pp. 286. Il lettore vi troverà saggi, oltre che dei curatori, di Massimo Faccioli Pintozzi, Daria De Donno, Antonio Cassiano, Rosamaria Dell’Erba, Elio Pindinelli, Daniela De Vincentis, Fernando Guido, Salvatore Pietro Polito e Letizia Molfetta. Il volume si segnala non solo per la qualità della stampa e la ricchezza e qualità delle illustrazioni, ma anche perché fa capire molte cose della nostra vita in provincia di tanti anni fa.
Graditissima sorpresa, scoperta navigando tra siti