Ed anche Ismaele, il narratore – colui che, nelle prime due parole del capolavoro di Melville, si rivolge al lettore, risucchiandolo, con disarmante semplicità, nella furia del romanzo – si imbarca con Achab per la burrascosa voglia di andare per mare. Per placare un desiderio profondo, per cacciare la malinconia e calmare la smania di vivere. Per questo Achab dà la caccia alla Balena e Ismaele si mette per mare: perché tormentati da una “smania sempiterna per le cose lontane”. Lontane, luccicanti, irraggiungibili. E più lontano del mare, su questa nostra Terra, non c’è nulla.
[“Leccenews24”, 12 agosto 2021]
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