di Antonio Lucio Giannone
Nel 2015 è ricorso il decimo anniversario della scomparsa di Gino Rizzo, avvenuta a Monteroni di Lecce il 18 ottobre 2005. Insieme all’on. Gaetano Gorgoni, allora sindaco del Comune di Cavallino, Rizzo è stato l’ideatore e fondatore del Centro Studi «Sigismondo Castromediano», del quale fu anche il primo Presidente. Il Centro, come recita l’art. 1 dello Statuto, da lui steso, «ha lo scopo di incentivare e coordinare la ricerca sulla cultura salentina nelle sue vicende plurisecolari, in correlazione con quella nazionale ed europea». In particolare, esso «intende dare impulso agli studi e alle ricerche sulla cultura salentina dell’Otto-Novecento, con specifico riferimento alle figure e alle opere di Sigismondo Castromediano e di Giuseppe De Dominicis, alla luce delle coeve esperienze nazionali».
In tale direzione andavano anche le iniziative culturali che Rizzo promosse a Cavallino immediatamente dopo la fondazione del Centro, negli ultimi anni di vita. Tra queste, non si possono non citare due importanti Convegni nazionali di studi da lui organizzati, ai quali presero parte studiosi provenienti da varie Università italiane: il primo, nel 2003, intitolato «L’identità nazionale. Miti e paradigmi storiografici ottocenteschi»; il secondo, nel 2005, dal titolo «Giuseppe De Dominicis e la poesia dialettale tra ‘800 e ‘900». Di entrambi, negli ultimi mesi del 2005, vennero pubblicati gli Atti, che egli purtroppo non fece nemmeno in tempo a vedere. Il primo volume, che inaugurò la collana del Centro Studi, da lui curato insieme ad Amedeo Quondam, apparve presso Bulzoni di Roma, mentre il secondo vide la luce, sempre a sua cura, presso le Edizioni Congedo di Galatina. Dopo la morte di Rizzo, al fine di onorarne la memoria, si decise di associare il suo nome a quello di Castromediano e di attribuire quindi al Centro Studi la denominazione di «Centro Studi Sigismondo Castromediano e Gino Rizzo».