di Antonio Devicienti
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Il Liber Alexandri Magni squaderna l’atlante delle leggende, spalanca l’Asia e sogna macchine volanti.
S’inabissa in un cielo da percorrere con la temerità della mente.
ALEXANDER REX s’invola sul Canale d’Otranto – ha gli occhi spalancati come li ha ogni figura dell’opus tessellatum, visi stupefatti forse di trovarsi nella gran selva poliglotta del monaco Pantaleone, brulichio di forme e di storie, silva mundi difficile da attraversare, ventre d’enigmi ed è per questo che siamo vivi; per me, piuttosto, quegli occhi stanno spalancati sull’inattraversato, ché ogni storia all’apparenza conclusa contempla un altro finale, un altro disinnesco, ché ogni storia è un ordigno innescato, un inquietante raccontare noi, involati nel cielo dell’opus tessellatum, conosciuti e sconosciuti a noi stessi.
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