Comprende che se davvero deve consolarsi nella speranza di un’altra vita, deve essere “Una vita in cui possa ricordarmi di questa” urla al prete che gli fa visita in cella e che, con le sue parole, gratta sulla ferita che gli si è aperta sul cuore fino a far scorrere il sangue della consapevolezza della perdita, con violento dolore.
Così, Meursault passa le notti sveglio ad aspettare l’alba perché sa che, se verranno a prenderlo, sarà all’alba. Passa le notti “con le stelle sul viso”, col cuore inondato da tutto l’amore, il dolore, la rabbia, la speranza che non ha mai provato. Tutto sotto un cielo stellato che da solo, forse, non può contenere la consapevolezza di Meursault di quanto, in fondo, sia meraviglioso essere uomini.
[“Leccenews24”, 5 luglio 2020]