“Cantarono nel ‘600”, il documentario ritrovato di Antonio Marchi sul barocco leccese col commento di Vittorio Bodini

di Antonio Lucio Giannone

Nel 1951 Vittorio Bodini pubblicò sulla terza pagina della “Gazzetta del Mezzogiorno”, alla quale in quel periodo collaborava abitualmente, una splendida prosa intitolata Psicologia del barocco leccese nella quale forniva una memorabile interpretazione della sua città attraverso la chiave di lettura del barocco. In una avvertenza finale precisava che quel testo era servito da traccia per un documentario, Cantarono nel ‘600,  realizzato l’anno prima dal regista parmense Antonio Marchi. Quando raccolsi quello scritto e altri racconti e prose di Bodini in un volumetto intitolato Barocco del Sud (Besa, 2003), mi misi sulle tracce di quel documentario ma senza successo. Scrissi anche allo stesso Marchi il quale mi rispose che purtroppo non ne possedeva nemmeno una copia. Neanche altre ricerche andarono a buon fine tanto è vero che lo ritenevo ormai definitivamente perduto. A distanza di quasi vent’anni, invece, esso è stato inaspettatamente ritrovato in un fondo della Cineteca nazionale dal regista Primo Giroldini.

A dire il vero, questo non è l’unico documentario di Marchi sulla Puglia perché nel 1948 ne aveva realizzato un altro, intitolato In Puglia muore la storia a cui collaborò per il commento parlato un altro importante poeta del Novecento, Attilio Bertolucci, suo concittadino. Di questo regista, in effetti, fino a pochi anni fa si sapeva ben poco.  Nato a Parma nel 1923 e morto nel 2003, egli è stato attivo in campo cinematografico soltanto per un decennio, dal 1946 al ’56, durante il quale realizzò alcuni documentari e un solo lungometraggio, Donne e soldati, in collaborazione con Luigi Malerba. Nel 1946 fondò anche una rivista, “La critica cinematografica” e nel 1953 organizzò a Parma con altri intellettuali il celebre convegno sul Neorealismo cinematografico. Negli anni successivi abbandonerà definitivamente il cinema e diverrà un noto imprenditore nel settore alimentare e presidente degli industriali di Parma dal 1972 al 1977. Un’attenta ricostruzione del percorso artistico di Marchi è stata compiuta nel 2010 da Mirko Grasso nella monografia Cinema primo amore. Storia del regista Antonio Marchi, pubblicata dalle Edizioni Kurumuny.

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