di Carmelo Pasimeni
2022. Trentesimo dalla pubblicazione della Storia di Lecce. Quella pubblicata dalla casa editrice Laterza in tre volumi. Il primo, 1992, Dall’Unità al secondo dopoguerra, a cura di Maria Marcella Rizzo; il secondo, 1993, Dai Bizantini agli Aragonesi, a cura di Benedetto Vetere; il terzo, 1995, Dagli spagnoli all’Unità, a cura di Bruno Pellegrino. Inserita nella collana laterziana sulla Storia delle città, quella pubblicazione si collocò a pieno titolo nel dibattito storiografico più aggiornato sulla storia delle città e del territorio tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Una stagione storiografica di grande intensità, dopo la pubblicazione della Storia d’Italia. Le Regioni della casa editrice Einaudi.
Quella ricerca impegnò oltre trenta docenti, quasi tutti dell’Università di Lecce (non ancora Università del Salento), che parteciparono con interesse e passione civile, ognuno portando il contributo della propria specifica competenza. Parteciparono a quell’impresa oltre agli storici medievisti, modernisti e contemporaneisti, agli storici dell’arte, che afferivano al neonato Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea, anche i compianti Mario Marti, Gino Rizzo, Angelo Semeraro, Antonio Cassiano. Per il Dipartimento si trattò di una vera e propria scommessa sul piano della ricerca scientifica. Per la prima volta nell’ateneo leccese, la quasi totalità dei professori afferenti ad un Dipartimento partecipava a un unico progetto di ricerca finanziato dal Consiglio di amministrazione dell’Università. Si susseguirono in un confronto serrato, intenso ed efficace, discussioni sull’impianto metodologico e scientifico, sull’individuazione delle fonti, sulle più aggiornate tendenze storiografiche. Allo stesso tempo, emerse il progetto culturale più ampio sotteso a quell’ambiziosa ricerca: dare una chiave di lettura storica dei punti di forza e di debolezza della città di Lecce per poterla meglio governare.