di Italo Greco
Come preannunciato nel mese di gennaio dallo stesso autore, è stata avviata un’operazione culturale significativa (ben lontano dal tacco dello stivale), per i tipi dell’editore trentino Edizioni d’Arte Dusatti di Rovereto: Massimo Galiotta ha pubblicato gli atti della conferenza del 27 dicembre 2021, tenuta presso l’ex Monastero delle Clarisse in Piazzetta Galluccio a Galatina, ripetuta poi, con altra prospettiva e altro pubblico, il 2 marzo scorso nell’aula magna del Liceo Artistico della città. L’iniziativa, promossa e organizzata dall’associazione culturale Galatina Letterata di Rosanna Verter, in collaborazione con lo stesso relatore, e moderata dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe Albahari, è nata con lo scopo di mantenere viva l’attenzione sullo scultore del primo Novecento, nella ricorrenza dei 70 anni dalla sua scomparsa.
Infatti, come solitamente accade nei primi giorni di aprile, anche quest’anno si è registrata l’uscita del nuovo numero della rivista di settore Arte Trentina (La Grafica S.r.l., Mori – TN). Il trimestrale è nato nell’ottobre del 2019 con l’intento di dare maggiore «importanza alla funzione sociale dell’arte», tanto in ambito territoriale quanto nel più ampio sistema artistico nazionale, indagando in vario modo «il suo significato odierno», ossia nella società contemporanea. Nell’ultimo corposo volume, composto da più di cento pagine, compaiono importanti contributi sul sistema museale trentino (ricordiamo che Rovereto è sede del Mart, uno dei più importanti musei di arte moderna e contemporanea del nostro paese, e ancor prima della più nota casa d’Arte Depero, tutti facenti parte, insieme ad altri, della fitta rete di musei regionali); ma anche alcuni interventi riguardanti noti artisti contemporanei, altri invece sulla storia dell’arte meno recente: in questa sfera va collocato l’editoriale firmato dal direttore della rivista, a proposito della mostra dedicata a Cesare Covi e alla Belle Époque, attualmente in corso a Palazzo Trentini, storico palazzo sede della Giunta Provinciale del capoluogo della regione. In particolare si segnalano alcuni articoli a proposito di due mostre in corso al Mart, quella di Canova e l’altra di Arturo Nathan: testi che forniscono un prezioso itinerario tra i corridoi del museo e nei difficoltosi meandri dei significati plastico-iconografici, entrambi prodotti dalla penna di Elisabetta G. Rizzioli. In perfetta simmetria compositiva con la tematica martineziana anche il testo firmato da Roberto Facchinelli «Vivere la scultura e il pensiero di un primato qualitativo», riflessione attenta sul valore della scultura, ieri e oggi.