di Giuseppe Virgilio
Il pensiero umano è legato alla sua età e in un certo modo la trascende, quando si eleva ad autentica consapevolezza e prepara l’avvento di un grado superiore di civiltà. Esso contiene e conserva sempre i risultati delle esperienze precedenti, purificati dalla loro originaria unilateralità, e ci induce a dar valore soltanto alle idee e a tutto ciò che si giustifica dinanzi alla nostra ragione. Il corso della storia non è quindi mai segnato dal divenire di cose a noi estranee, ma è il nostro stesso divenire a cui noi aggiungiamo qualcosa di nostro.
Liberalismo come conflittualismo
Nel pensiero politico di Piero Gobetti si rinvengono cinque significati diversi del termine democrazia: 1) se democrazia è definita in base al valore a cui principalmente si ispira, e cioè all’eguaglianza, essa si contrappone al liberalismo, che privilegia il valore della libertà, e Gobetti, che come liberale sceglie la libertà, non è favorevole alla democrazia nell’accezione autentica del termine; 2) se democrazia viene definita in base all’atteggiamento dello Stato nei confronti dei cittadini, essa è l’equivalente di statalismo come contrapposizione dal punto di vista politico all’iniziativa dal basso dei cittadini medesimi, e dal puntro di vista economico, al liberismo, e Gobetti è liberista perché è liberale; 3) democrazia si contrappone a rivoluzione quando essa coincide col riformismo statale, mentre Gobetti postula il riformismo rivoluzionario liberale; 4) Gobetti mette in guardia contro la democrazia di compromesso e di collaborazionismo che, più che concordanza e consenso di tutti, è unanimità, vale a dire accordo formale più che sostanziale, mentre egli predilige la concezione antagonistica della storia, perché considera il conflitto delle idee come molla principale del progresso storico; 5) il termine democrazia indica per Gobetti le istituzioni politiche rappresentative, il regime parlamentare e tutto il complesso delle procedure, delle regole e delle istituzioni democratiche.
In questo senso democrazia, lungi dall’essere un termine contrapposto al liberalismo, ne è il complemento, e non soltanto perché in essa si incorporano le regole e le procedure e le istituzioni democratiche, ma proprio perché quelle regole, procedure e istituzioni fanno coincidere il liberalismo col conflittualismo, in quanto consentono al dibattito politico di svolgersi liberamente.
Lo schema qui tracciato si esplica secondo il principio di libertà, intesa per un primo significato come facoltà dell’individuo di compiere o non compiere certe azioni senza essere impedito o costretto dallo Stato, quindi libertà come non impedimento e non costrizione; per un secondo significato, libertà è intesa come autonomia, cioè come potere di non obbedire se non a quelle leggi che ci siamo date. E fin qui Gobetti è fermo al principio dell’individuo come valore e primo affermarsi di una coscienza civile dell’uomo.