Don Quintino Sicuro, l’eremita-sacerdote di Melissano (I)

di Cosimo Scarcella

Il Servo di Dio don Quintino Sicuro nasce a Melissano nel maggio 1920. La durata della sua vita è di soli 48 anni; muore, infatti, d’infarto cardiaco nel dicembre del 1968 in cima al monte Fumaiolo, mentre si reca a benedire alcuni nuovi impianti sportivi. Nel 1985 si apre a Sarsina (Forlì-Cesena) il processo diocesano per il riconoscimento dell’eroicità delle sue virtù; nel 1993 a Roma, nella sede del Comando Generale della Guardia di Finanza, si apre il processo di Beatificazione, tuttora in corso.

La vita di Quintino Sicuro si può suddividere in cinque periodi. I primi 19 anni vissuti da giovane vivace, risoluto, esuberante; poi otto anni passati nel Corpo della Guardia di Finanza, in cui raggiunge il grado di Vicebrigadiere (1939-1947); i successivi otto anni (1948-1955) trascorsi in estrema povertà nella solitudine dell’eremo tra i monti tosco-romagnoli e tra le popolazioni di quei luoghi; gli ulteriori sei anni impegnati nei difficili sforzi (in quanto già adulto) degli studi filosofici e teologici per accedere al sacerdozio (1956-1961) e gli ultimi sette anni dedicati all’apostolato come sacerdote ed eremita (1962-1968).

Considerata sotto l’aspetto esteriore, la vita di don Quintino potrebbe sembrare in genere piuttosto scialba, perché rassegnata; spesso incomprensibile, perché assurda; in qualche tratto addirittura censurabile e riprovevole, perché contraria al buon senso comune. Se, però,  si analizzano con prudenza e si meditano con pacatezza le motivazioni che di volta in volta hanno determinato Quintino a fare scelte, che per lui sono state svolte audaci, radicali ed estreme, ma per gli altri (compresi familiari, superiori, amici e conoscenti) quasi sempre svolte davvero sconcertanti e oscure, ci s’accorge di trovarsi davanti a un uomo di straordinario valore, di raro esempio di coraggio, d’incessante esortazione per chiunque voglia vivere con rettitudine, indipendentemente dalle convinzioni culturali, sociali e politiche di ciascuno. L’uomo di fede anche religiosa troverà pure, ovviamente, preziose testimonianze di coerenza e di perseveranza nella sequela cristiana.

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